
Da commemorazione di un evento tragico, quello in cui morì Paolo Borsellino e la sua scorta, a celebrazione della vita e del futuro di tutti i giovani che sono nati lo stesso giorno e che oggi studiano, lavorano e partecipano alla costruzione di una società diversa sull’esempio e la testimonianza di chi è morto per affermare la legalità. Questa è stata la motivazione principale che ha caratterizzato la presentazione dell’iniziativa "19 luglio 1992 – Io c’ero", avvenuta questa mattina nell’aula consiliare di Palazzo delle Aquile con la partecipazione del sindaco Leoluca Orlando, dell’assessore per la partecipazione Giusto Catania, del presidente del tribunale Leonardo Guarnotta e del presidente dell’ordine dei dottori commercialisti Santo Russo.
Ai 42 giovani nati a Palermo il 19 luglio del 1992, giorno della strage di via D’Amelio è stato regalato, infatti, un "diario" con le date di tutte le vittime della mafia dal 1893, anno in cui fu ucciso Emanuele Notarbartolo fino al 2011. Il quaderno, con la collaborazione degli altri comuni d’Italia, sarà spedito, non solo ai giovani palermitani ma anche a tutti gli altri giovani italiani che sono nati quello stesso giorno.
L’iniziativa, ideata e progettata a titolo gratuito da Gianpaolo Castagna e Manlio Mattaliano, e’ stata realizzata con il contributo dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Palermo e con la collaborazione di Libera che ha fornito i nomi e le date di chi e’ morto per l’affermazione della legalita’. Le illustrazioni del quaderno sono di Lelio Bonaccorso.
"Vogliamo consegnare alle nuove generazioni il ricordo dell’umanita’ di Paolo Borsellino. Il dono di oggi vuole essere quello della trasmissione di una conoscenza importante e significativa per tutti – dice Leoluca Orlando -. Paolo Borsellino era un palermitano originario di piazza Kalsa che sentiva molto forte le sue radici siciliane e proprio per questo ha lottato fino all’ultimo contro il sistema mafioso. Era una persona straordinariamente normale. Domani in via d’Amelio non indossero’ la fascia tricolore perche’ saro’ un cittadino come voi. Spero di indossarla solo quando si sara’ fatta vera luce sulla strage. Nell’ultima pagina del quaderno vorrei che lasciaste uno spazio per scrivere che Paolo vive." "Abbiamo pensato di celebrare il vostro compleanno perche’ siete nati in un momento di grave lutto nazionale – sottolinea l’assessore Giusto Catania – ma che vuole essere nel contempo la celebrazione della vostra vita all’insegna dell’impegno.Vogliamo ricordare i morti attraverso la simbologia della nascita; la disperazione della violenza esplosiva attraverso la gioia di una nuova vita; la stagione delle stragi evocando la voglia di un futuro migliore".
"Oggi voglio ricordare l’uomo Paolo e non solo il magistrato, compagno indimenticabile dell’esperienza giudiziaria – afferma il presidente del tribunale di Palermo Leonardo Guarnotta -. Un uomo che amava la vita e la famiglia e aveva anche un’altra dote: la sua grande ‘sicilianita’, espressione di una sentita e coinvolgente appartenenza alla terra. Sono passati 20 anni e’ ancora purtroppo aspettiamo di sapere cosa e’ accaduto. Oggi con questo taccuino si vuole dare simbolicamente un segnale di continuita’ che parte proprio dai voi giovani. Spero che nell’ultima pagina del vostro taccuino possiate scrivere che avete sognato ma che puo’ avverarsi che la mafia puo’ essere sconfitta".
"Da questi incontri deve nascere la coscienza per lottare contro la mafia. La nostra responsabilita’ e’ quella di non lasciare mai i giovani da soli ma di accompagnarli nel loro cammino di vita – sottolinea il presidente dell’ordine dei dottori commercialisti Santo Russo -. La verita’ da chiarezza e fa chiarezza. La testimonianza di uomini forti deve alimentare nei giovani l’impegno quotidiano di andare avanti per la giusta strada".
Grande soddisfazione per questa iniziativa e’ emersa dai giovani presenti all’incontro accompagnati da amici e familiari.
"Queste giornate ci servono molto perchè ognuno di noi deve diventare artefice del proprio destino – dice Laura Lo Verde, studentessa di Giurisprudenza che domani compie vent’anni -. Sono fiduciosa che anche gli studi che ho intrapreso potranno servire a qualcosa affinche’ soprattutto nel mio piccolo possa contribuire nell’affermazione della legalità".
"Domani compio vent’anni e vedo un futuro pieno di speranza – dice pure Elia Samperisa -. Il ricordo di chi è morto per la giustizia deve spingerci a testimoniare in modo positivo le nostre scelte e la nostra voglia di costruire una societa’ migliore senza lasciarci travolgere dalle difficoltà".