I dati appena resi noti dalle Nazioni Unite e relativi alla mortalità infantile "indicano come nel mondo si stiano raggiungendo importanti risultati nella lotta alla riduzione e azzeramento delle morti infantile, il più delle volte prevenibili e curabili", dichiara Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia, commentando i dati appena diffusi dall’Onu.
Per la prima volta, i dati globali sulla mortalità infantile – cioè la morte di bambini entro il quinto anno di vita – sono scesi sotto la soglia dei 7 milioni: sono 6.9 milioni le morti infantili secondo le Nazioni Unite a fronte dei 7.6 milioni del 2011 e dei 12 milioni nel 1990 con un miglioramento che riguarda anche molti dei paesi più poveri del mondo.
"Le nuove stime sulla mortalità infantile dimostrano come la morte di bambini entro i 5 anni si è quasi dimezzata nell`arco di una generazione e che, nel ventunesimo secolo, l`azzeramento della mortalità infantile è possibile", commenta ancora Valerio Neri. "Ma la battaglia non è affatto conclusa e che soluzioni a basso costo che potrebbero salvare tante vite non sono ancora alla portata di molte mamme, neonati e bambini, specialmente di quelli che più ne avrebbero bisogno. Tutti insieme possiamo contribuire a cambiare questa situazione".
Nello sforzo di accelerare questo progresso e mettere fine a milioni di morti prevenibili e curabili, la campagna Every One di Save the Children sta facendo pressione a livello globale e si sta impegnando direttamente affinché si realizzino azioni concrete che permettano di raggiungere l`obiettivo, concentrando il proprio lavoro sul campo nella formazione e disseminazione sul territorio di operatori sanitari, nel supporto a campagne di immunizzazione e nella lotta alla malnutrizione infantile. In Italia la Campagna Every One tornerà nelle piazze e città del nostro paese, con un mese di intensa sensibilizzazione, mobilitazione, raccolta fondi fra ottobre e novembre.
Il nuovo rapporto delle Nazioni Unite riporta, nell`ordine, le principali cause di mortalità infantile quali polmonite, parti prematuri, diarrea, complicazioni neonatali e malaria, con la malnutrizione che resta una causa strisciante e sottesa ad un terzo delle morti infantile. Inoltre i dati mostrano come metà di tali morti avvengono in 5 paesi: India, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Pakistan e Cina.
"Se è vero che da una parte il dato generale sulla mortalità infantile è diminuito, la flessione durante i primi mesi di vita procede più lentamente. Il risultato è che la mortalità neonatale attualmente rappresenta il 43% delle morti infantili rispetto al 36% del 1990. La maggior parte di tali morti precoci accade nell`Africa sub-sahariana e in Sud Asia.
Save the Children rimarca con forza come questo sia un momento cruciale per continuare a sostenere la battaglia contro la mortalità infantile.
"La sopravvivenza e benessere dei bambini sono il fondamento di comunità e paesi più produttivi, prosperi, stabili, con benefici per tutti", conclude Valerio Neri Direttore Generale Save the Children Italia.