Per imperscrutabili disegni umani (dire divini sarebbe una bestemmia) l’argomento gay entra nelle case degli italiani in ogni salsa e condimento. Sanremo e gli organi di informazione per fare audience, i politici per attrarre voti e gli artisti per guadagnare simpatie, i gay sono diventati una eccellente risorsa di investimento a basso costo, ma dal massimo profitto. Evidentemente, il vittimismo e i piagnistei continui dei gay hanno convinto gli “investitori” che lucrare sul materiale umano, avrebbe portato fortuna e ricchezza. I più maliziosi sono convinti che l’ondata gay che ha inondato i media sia stata indotta dalle lobby gay furbescamente infiltrate nei gangli delle varie realtà umane e sociali italiane. Falso! In realtà chi si “riempie la bocca” di “diversamente orientati” (locuzione politically correct inventata dai loro falsi sostenitori per sfotterli con maggior diletto), dei diritti gay interessa poco o, come la maggioranza degli italiani: nulla. Semplicemente applicando il capitalismo, li usa. Tutto il resto: solidarietà, appoggio e sostegno, altro non sono che ipocrite lacrime di coccodrillo versate per meschini interessi di bottega.
Gianni Toffali