Il XV Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati ha coinvolto a livello nazionale oltre 400mila laureati di tutte e 64 le università aderenti al Consorzio.
Il Rapporto è stato discusso da autorevoli studiosi, ricercatori e rappresentanti del mondo del lavoro a livello europeo e del bacino del Mediterraneo all’Università Ca’ Foscari di Venezia, martedì 12 marzo, al convegno “Investire nei giovani: se non ora quando?”. Le conclusioni sono state affidate a Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia. Da martedì 12 marzo tutta la documentazione, per Ateneo, sarà on line sul sito www.almalaurea.it.
L’indagine ha riguardato complessivamente 6.297 laureati dell’Università di Messina. La sintesi qui riportata riguarda solo i laureati triennali e specialistici biennali usciti nel 2011 e intervistati dopo un anno; i laureati specialistici biennali usciti nel 2007, intervistati dopo cinque anni.
L’analisi deve considerare la situazione del Mezzogiorno e il divario, dal punto di vista occupazionale, tra Nord e Sud: a cinque anni dalla laurea tra i laureati specialistici residenti al Nord il tasso di occupazione è pari all’89%, contro l’80% rilevato tra i colleghi del Sud. Inoltre, se l’impegno in un’attività lavorativa pare essere caratteristica peculiare dei laureati settentrionali, la prosecuzione degli studi con la laurea specialistica contraddistingue in particolare i colleghi meridionali, i quali si dichiarano iscritti ad un corso di secondo livello, indipendentemente dalla condizione lavorativa, nella misura del 59% (contro il 51% del Nord).
I laureati di Messina del 2011 alla prova del lavoro
L’indagine ha coinvolto, con tassi di risposta tra l’85 e l’87%, 2.889 laureati triennali e 1.042 laureati specialistici biennali usciti dall’Ateneo di Messina nel 2011 e intervistati dopo un anno, ovvero nel 2012. Il tasso di occupazione dei neolaureati triennali di Messina è pari al 34%, un valore inferiore alla media nazionale (44%). Tra gli occupati triennali dell’Università di Messina, il 25% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 9% coniuga la laurea specialistica con il lavoro. Chi continua gli studi con la laurea specialistica è il 51%: il 42% è impegnato esclusivamente nella laurea specialistica, mentre, come si è detto, il 9% studia e lavora. Il 21%, non lavorando e non essendo iscritto alla laurea specialistica, si dichiara alla ricerca di lavoro.
Il lavoro stabile – contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo (lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.) – coinvolge, a un anno dalla laurea, 38 laureati occupati su cento di primo livello di Messina (la media nazionale è il 34%). Gli occupati che non hanno un lavoro stabile rappresentano il 62% (prevalentemente con contratto a tempo determinato; il 15% senza contratto). Il guadagno (calcolato su chi lavora solamente) è in media di 967 euro mensili netti. A livello nazionale è di 1.040 euro. L’analisi deve tenere conto che si tratta di giovani che in larga parte continuano gli studi, rimandano cioè al post-laurea di tipo specialistico il vero ingresso nel mondo del lavoro. Cosa avviene, dunque, ai laureati specialistici a un anno dalla laurea?
A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 54% dei laureati, un valore inferiore alla media nazionale del 59%. Il 13% dei laureati continua la formazione (è il 13% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è il 33% dei laureati specialistici di Messina, contro il 29% del totale laureati specialistici. A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per 42,5 laureati occupati su cento di Messina, più della media nazionale (34%). La precarietà riguarda il 57,5 del collettivo (prevalgono i contratti a tempo determinato; il 14,5% lavora senza contratto).
Il guadagno è inferiore alla media nazionale: 858 euro mensili netti, contro i 1.059 del complesso dei laureati specialistici. Tendenze del mercato del lavoro nel medio periodo:
esiti occupazionali a cinque anni dal titolo Mentre i neolaureati risentono maggiormente della crisi, con il trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo, le performance occupazionali migliorano. I laureati biennali specialistici di Messina del 2007, intervistati a cinque anni dal titolo, sono 393, con un tasso di risposta del 75%. Il 75% è occupato; a livello nazionale il tasso di occupazione è dell’86%. Il 5% risulta ancora impegnato nella formazione (è il 5,5% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è il 20% contro il 9% del complesso dei laureati. La quota di occupati stabili cresce tra uno e cinque anni dal titolo, raggiungendo il 66% degli occupati; la media nazionale è del 73%. Le retribuzioni nominali arrivano, a cinque anni, a 1.198 euro mensili netti (a livello nazionale il guadagno medio è di 1.440).