Di Costanza Franzì
Sarà una Pasqua serena anche per la biblioteca “Ursino-Recupero” di Catania? Dopo anni di incertezze, riduzioni del personale, appelli e richieste di aiuti da parte della direttrice Rita Carbonaro, le biblioteche “Ursino-Recupero”, parte del patrimonio dell’umanità dell’Unesco, sembrano venir fuori dalla zona rossa del rischio chiusura. Lo assicura il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, partecipando all’incontro organizzato dai ragazzi e dalle ragazze della rete “La scuola adotta la biblioteca”, nata per iniziativa della professoressa Pina Arena, docente del Liceo “Vaccarini” di Catania e promotrice di un’azione di “cittadinanza attiva” in nome della Bellezza e della Cultura. La posta in gioco è alta: una biblioteca barocca, di cui è stato anche direttore lo scrittore Federico De Roberto, che accoglie 210 mila libri, incunaboli, cinquecentine, manoscritti medievali, un’emeroteca di quattromila giornali, rischia di essere chiusa per mancanza dei fondi che il Comune non eroga con regolarità. L’ultima ed unica dipendente è proprio la direttrice.
Ebbene, i ragazzi dell’IIS “Vaccarini” hanno subito raccolto la sfida, avviando una raccolta di fondi, anche simbolica, per la rilegatura e il restauro di opere di pregio. Poi sono arrivate le altre proposte: alcuni alunni si sono offerti di fare attività di volontariato, altri hanno aderito al gruppo di lavoro storico-artistico, altri ancora hanno raccolto gli articoli di giornale per capire meglio il problema, altri hanno curato il percorso per coinvolgere le altre scuole
La proposta vincente è stata quella di organizzare visite a pagamento ed eventi culturali da condividere con la rete del progetto. Ad esempio, è stato proposto un ciclo di incontri con giornalisti sul tema “La corretta informazione nell’era di internet”. A questo punto, il passo decisivo: l’incontro con il sindaco per parlare con lui di quanto sta accadendo, per capire cosa è stato fatto e cosa ci aspetta, per essere certi che le biblioteche continueranno a vivere. All’incontro -iniziato male per il ritardo del sindaco e per l’assenza della direttrice, che ha declinato l’invito “non potendo lasciare la biblioteca” – hanno partecipato duecento giovani di scuole diverse – l’IC ”Cesare Battisti”, il liceo “Principe Umberto”, l’IIS”Vaccarini”, l’IPSIA”Fermi”- decisi ad avere risposte chiare dal primo cittadino.
E le risposte del sindaco sono arrivate: due operatori saranno trasferiti dal Comune alla biblioteca ed una ditta si occuperà delle pulizie. Anche la proposta di utilizzare dieci giovani che svolgano servizio civile per la gestione della biblioteca verrà tenuta in considerazione. Poi il discorso si allarga e si parla del disinteresse tutto italiano per la cultura ed i beni culturali. Ma qui la comunicazione sindaco-ragazzi s’interrompe. Il tempo è scaduto, il sindaco deve andare. I ragazzi si fermano, sicuri però di dovere ripartire proprio da qui, anche per vigilare, da cittadini attivi e consapevoli, sulla concreta realizzazione delle promesse che il primo cittadino ha fatto loro.