Jørgen Randers – 2052: Scenari globali per i prossimi quarant’anni

Se l’umanità continua il suo percorso di consumo eccessivo delle risorse con una visione a breve termine potrebbe non sopravvivere. E’ quanto afferma il nuovo libro di Jørgen Randers, “2052: Scenari globali per i prossimi quarant’anni”, la cui edizione italiana è stata presentata oggi a Roma dall’autore insieme al WWF e al Club di Roma-Fondazione Aurelio Peccei, poco più di 40 anni dopo lo storico volume “I limiti dello sviluppo”, primo rapporto del Club di Roma di cui Randers è stato co-autore, che nel 1972 ha messo per la prima volta in discussione il mito della crescita continua.

Nel nuovo Rapporto “2052”, pubblicato in Italia per Edizioni Ambiente a cura del direttore scientifico del WWF Gianfranco Bologna, Randers solleva domande scomode: Quante persone sarà in grado di sostenere il pianeta? Crollerà la fede nella crescita infinita? Il cambiamento climatico galoppante prenderà sempre più piede? Dove migliorerà la qualità della vita e dove, invece, aumenterà il declino? E attraverso una ricerca minuziosa si avvale dei contributi di oltre 30 studiosi internazionali, scienziati, economisti ed esperti di previsione del mondo imprenditoriale e della sostenibilità per concludere che nei prossimi 40 anni:

• Mentre il processo di adattamento dell’umanità ai limiti del pianeta è già iniziato, la risposta umana potrebbe essere troppo lenta per fermare il declino.
• Le attuali economie globali dominanti, in particolare gli Stati Uniti, ristagneranno, mentre quelle di Brasile, Russia, India, Sud Africa e delle dieci principali economie emergenti (definiti “BRISE” nel Rapporto) progrediranno.
• Il numero dei poveri nel 2052 potrebbe essere di 3 miliardi.
• La Cina rappresenterà un esempio di successo grazie alla sua capacità di agire.
• La popolazione mondiale raggiungerà il picco nel 2042 toccando gli 8.1 miliardi a causa del calo della fertilità nelle aree urbane.
• Il PIL globale crescerà molto più lentamente del previsto a causa della crescita più lenta della produttività nelle economie mature.
• La concentrazione di CO2 nell’atmosfera continuerà ad aumentare determinando un incremento di 2°C nel 2052, rispetto alla temperatura media pre-industriale; le temperature raggiungeranno +2,8°C nel 2080, un livello che potrebbe innescare un cambiamento climatico auto-rinforzante.

Secondo il rapporto 2052 la causa principale dei problemi futuri è il modello politico ed economico predominante che è eccessivamente focalizzato sul breve termine. "Abbiamo bisogno di un sistema di governance che abbia una visione più a lungo termine – ha detto il professor Randers alla presentazione del volume – E’ improbabile che i governi approvino le leggi necessarie per costringere i mercati a destinare più fondi in soluzioni rispettose del clima e non si deve credere che i mercati lavorino per il bene del genere umano. Viviamo in un modo che non potrà essere portato avanti dalle generazioni future senza importanti cambiamenti. L’umanità ha sfruttato le risorse della terra e, in alcuni casi, vedremo il collasso prima del 2052. Emettiamo, ogni anno, il doppio dei gas serra di quanto possa essere assorbito dalle foreste nel mondo e dagli oceani."

Il lancio dell’edizione italiana è stato organizzato dal WWF, dal Club di Roma e dalla Fondazione Aurelio Peccei che lo rappresenta in Italia, think-tank internazionale che da oltre 40 anni stimola il dibattito sulla sostenibilità promuovendo soluzioni per un pianeta più felice, resiliente e sostenibile, in collaborazione con UniCredit, che dal 2008 ha avviato con WWF un percorso congiunto per rafforzare il proprio impegno sulla sostenibilità ambientale, in particolare sul tema dei cambiamenti climatici, e promuovere gli investimenti verso tecnologie innovative come le energie rinnovabili. Oltre all’autore erano presenti Ian Johnson Segretario Generale del Club di Roma, Roberto Peccei Presidente della Fondazione Aurelio Peccei e Vice Presidente del Club di Roma, Enrico Giovannini Presidente dell’ISTAT, Gianfranco Bologna Direttore Scientifico WWF Italia e Paolo Fiorentino Chief Operating Officer UniCredit.

Commentando il volume, Ian Johnson, Segretario Generale del Club di Roma presente all’evento ha dichiarato: "L’analisi del professor Randers dello stato in cui il mondo potrebbe trovarsi tra 40 anni dimostra che il modello attuale di progresso non è un’opzione percorribile se vogliamo che i nostri nipoti vivano in un pianeta sostenibile ed equo. Ci sono voluti 40 anni prima che il messaggio di ‘I limiti dello sviluppo’ venisse compreso a pieno. Non possiamo permetterci di far passare altri decenni".

“L’affascinante rapporto ‘2052’ di Jørgen Randers mette a disposizione 40 anni di ricerche e analisi delle previsioni di uno degli autori degli storici rapporti sui “limiti dello sviluppo”, voluti con forza già nel 1972 dal Club di Roma e dal suo fondatore Aurelio Peccei, per dimostrare l’impossibilità di una continua crescita materiale e quantitativa in un mondo dai chiari limiti biofisici – ha detto Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia che ha curato l’edizione italiana del volume – Come il WWF chiede da tempo, anche il rapporto ‘2052’ dimostra come sia impossibile cambiare rotta se non viene impostata una nuova economia che metta al centro il capitale naturale, senza il quale non può esservi benessere e sviluppo economico per alcuna società umana. Il forte appello che lanciamo al mondo politico ed economico è che è giunto il momento di modificare profondamente i nostri modelli economici: senza la natura e la ricchezza della vita sul pianeta la civiltà umana non ha futuro.”