Il nostro progetto “la scuola adotta la biblioteca” arriva, almeno per quest’anno, a destinazione: abbiamo portato a compimento il nostro impegno, versando i nostri contributi sul Conto Corrente della Biblioteca: 582 euro, di cui 250 donati da una cittadina generosa, Grazia Giurato, che ha voluto esprimere la sua condivisione della nostra iniziativa. Vorremmo fare ora il punto della situazione su un percorso cominciato per gioco, in sordina, e diventato per noi un’esperienza forte, “di cittadinanza attiva”. Per chi non sa della nostra mobilitazione, un breve riassunto: a febbraio la prof.ssa Arena, la coordinatrice del nostro progetto, ci parla delle difficoltà economiche e del rischio di chiusura delle Biblioteche “Civica e Ursino-Recupero” e ci invita a riflettere sul problema e a contribuire alla causa. Decidiamo di rispondere alla richiesta di aiuti lanciata dalla direttrice delle Biblioteche, Rita Carbonaro, offrendo i nostri risparmi. Pian piano l’interesse per la questione-biblioteche cresce e porta a un progetto in cui coinvolgiamo le altre scuole, ci offriamo come volontari, proponiamo visite a pagamento, organizziamo gruppi di studio, scriviamo ai giornali, collaboriamo con Carlo Cittadino del “centro studi don Luigi Sturzo”, incontriamo la direttrice della biblioteca ed in un secondo momento il sindaco di Catania. Tante le scuole catanesi che aderiscono al progetto: l’ITC “De Felice”, l’ITI”Archimede”, il CD “Parini”, l’IPSIA”Fermi”, il Liceo scientifico ”Principe Umberto”, il Cd “Cesare Battisti”, le scuole medie “Dante Alighieri” e “Carducci”. Nasce una rete “informale”, nella quale ciascuna scuola si muove in autonomia ma tutte restano in collegamento. In questa mobilitazione ci appassioniamo sempre di più al problema, scopriamo la bellezza e la grandezza del nostro patrimonio culturale, viviamo la gioia della collaborazione con altri studenti di altre scuole, ma incontriamo anche molte difficoltà che, lì per lì, ci scoraggiano poi ci smuovono ancor di più e il nostro progetto diventa una sfida. Un esempio: quando chiediamo ad alunni e docenti di offrire un contributo, tanti danno, anche generosamente, molti altri negano affermando che i cittadini non possono risolvere un problema di cui si devono occupare le istituzioni. Altre ombre del progetto: il sindaco ha aderito al nostro invito e risposto alle nostre domande, assicurando una concreta risoluzione del problema, ma non siamo riusciti ad avere con noi, insieme, il sindaco e la direttrice che non ha potuto partecipare all’incontro da noi organizzato presso la nostra scuola. Peccato, un’occasione di confronto mancata! Abbiamo poi appreso di un incontro organizzato dal mondo delle associazioni presso biblioteca, alla presenza della direttrice: abbiamo letto sui giornali che è stata proposta una raccolta di fondi, cioè è stata “lanciata” la nostra stessa iniziativa: invitare la città a versare contributi volontari per far sopravvivere la biblioteca! Ne siamo contenti, ma ci siamo anche chiesti perché non è stata invitata una nostra rappresentanza e perché non si è parlato del nostro progetto. Alla fine, ciò che importa è il risultato: abbiamo contribuito ad una buona causa ma scoperto anche che è difficile collaborare e comunicare con gli adulti che non sempre riconoscono il valore delle nostre iniziative, non sempre sanno ascoltarci e spesso non ci danno risposte, mentre continuano a ripetere che i giovani e la scuola sono il futuro del Paese!
Ora ci fermiamo, ma con un impegno di ripresa per il prossimo anno scolastico sostenuta dal nostro Preside, Santo Giovanni Torrisi: andremo alla riscoperta della storia della biblioteca ed intervisteremo Maria Salmeri, direttrice della Ursino-Recupero dei tempi d’oro. Perché possano ritornare.
Il Comitato degli studenti del “Vaccarini”- “La scuola adotta la biblioteca ”