di Fabio Patronelli e Laura Campagnoli
Sono le 18.10 del 16 giugno 2013. Più di due ore di poesia e musica hanno appena emozionato un pubblico attento e partecipe, nell’antica e splendida Sala del Munizioniere a Palazzo Ducale, in apertura del Festival Internazionale di Poesia di Genova. Eppure, gli spettatori non si alzano, ma battono le mani senza smettere mai, reclamando il bis dai protagonisti dell’evento "Ladri di Fuoco, Trafficanti di Sogni": i poeti Roberto Malini, Steed Gamero, Daniela Malini e Dario Picciau. Ed ecco il bis, con due canti di Saffo nella versione di Roberto Malini, letti dall’attrice Marcellina Ruocco, intervenuta nelle letture insieme alle giovani colleghe Silvia Olmi e Biancalice Sanna. I Ladri di Fuoco sono finalmente insieme sul palco, con le attrici e i musicisti che li hanno accompagnati e che hanno suonato brani di musica elettronica: Giacomo Grasso e il giovane Fulvio Masini. La poesia, l’arte hanno ancora il potere di emozionare e coinvolgere il pubblico, quando si esprimono in un mix di cuore, talento e coraggio. Oggi abbiamo assistito a uno spettacolo davvero innovativo. I temi trattati, strettamente legati ai diritti umani hanno commosso tutti fin da subito, quando Roberto Malini ha iniziato la sua performance cantando nello stile del grande cabarettista degli anni 1930 Paul O’Montis – assassinato dai nazisti a Sachsenhausen perché omosessuale – il brano "Ramona", alternando doppi sensi e nonsense, espressioni in italiano, francese e tedesco. Poi il poeta, dopo aver parlato della persecuzione contro gli omosessuali durante l’Olocausto, ha interpretato la poesia inedita "L’amore secondo don Gallo", al termine della quale il pubblico è esploso in un’accorata ovazione. "Don Gallo," ha esclamato Malini, "ci hai lasciato da poco, ma ci manchi già. Il Vaticano qualche giorno fa ha parlato di una ‘lobby gay’ che richiama le ‘lobby ebraiche’ delle calunnie antisemite promosse dai nazisti. Duecentomila persone hanno sfilato a Parigi contro il matrimonio gay e un ragazzino si è buttato dalla finestra perché non sopportava più di subire insulti omofobi. Continua a illuminarci, don Gallo!". Nel suo reading, l’autore della raccolta "Dichiarazione" (un libro che è già oggetto di episodi di censura culturale, come purtroppo accade spesso a questo poeta e difensore dei diritti umani) ha posto in rilievo la necessità di un impegno globale contro l’omofobia, che in molti paesi pone gay e lesbiche nel rischio di subire condanne detentive, tortura e anche il patibolo; altre poesie – nella cui interpretazione Malini alterna il recitato al cantato, sempre con maestria d’interprete e intensità emotiva – sottolineano attraverso contenuti spesso scioccanti la necessità di tutelare le minoranze etniche: rom, migranti dall’Africa e da altri paesi poveri, profughi. Don Gallo, nella poetica di Roberto Malini, appare come un profeta del nostro tempo, un modello per l’umanità. Alcuni spettatori, al termine della performance del poeta, avevano le lacrime agli occhi; un appassionato di poesia gli ha gridato con entusiasmo: "Sei magico!". Dopo la lettura di Roberto Malini, è iniziata quella del giovane poeta peruviano Steed Gamero. Sul quotidiano Il Secolo XIX era apparso un articolo dedicato alla performance "Ladri di Fuoco, Trafficanti di Sogni", con una bella foto di Steed, molto atteso dal pubblico. Prima che il poeta, affiancato da due giovani attrici genovesi di talento: Silvia Olmi e Biancalice Sanna – iniziasse la sua performance, è stata annunciata una notizia freschissima da Camaiore, dove gli era stato assegnato il giorno precedente il Premio Letterario Camaiore – Proposta, il più importante riconoscimento riservato ai giovani poeti in Italia. La gente in sala ha riservato all’autore de "I ragazzi della Casa del Sole" un applauso pieno di calore e ammirazione. La lettura di Steed è stata coinvolgente, con la sua voce calda e l’alternarsi delle giovani voci femminili a raccontare in versi le vicende dei giovanissimi ospiti della Casa del Sole, paradigma di tutti gli istituti di accoglienza per minori "con problemi". La poesia "Metilfenidato", che denuncia l’abuso di questo psicofarmaco, che viene somministrato a centinaia di migliaia di adolescenti nel mondo, ha suscitato grande interesse. "Tanti adolescenti sono costretti ad assumere il metilfenidato," ha spiegato Gamero dopo la lettura, "per la cura di una sindrome che non esiste: Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività. E’ una violazione incredibile dei diritti del fanciullo. Nel 2012, prima di morire, lo ‘scopritore’ di tale malattia, Leon Eisenberg, ammise pubblicamente che si tratta di una malattia fittizia, perché iperattività e sbalzi di attenzione sono normali nei bambini e nei ragazzi. Eppure si continua a dar loro il metilfenidato, che ha effetti collaterali devastanti". Le poesie di Steed Gamero, contemporanee e fresche portano una nuova brezza rinfrescante nel mondo della poesia! Al termine della performance di Steed Gamero è stato proiettato il video-poema "Makwan, lettera dal Paradiso", di Dario Picciau e Roberto Malini. Un’opera d’arte intensa e drammatica, bellissima e traumatizzante, che ricorda Makwan, ragazzo gay iraniano assassinato dalle autorità iraniane per la sua inclinazione (che in Iran è di per sé un crimine), e denuncia con parole e immagini indimenticabili la persecuzione degli omosessuali. Ed ecco Daniela Malini e i suoi versi che presentano l’amore e l’armonia del mondo naturale come antidoti alla violenza e alle discriminazioni. Una forma di salvezza dal buio, ancora nel nome di don Gallo. L’attrice Marcellina Ruocco, grande interprete, ha personalizzato le parole come se fossero riverberi della coscienza. Tutto accompagnato dai brani di musica elettronica di Giacomo Grasso e Fulvio Masini, che hanno cesellato il reading con interventi molto apprezzati dai presenti, che hanno battuto le mani lungamente, esprimendo il proprio consenso anche con esclamazioni di elogio. E dopo oltre due ore di vera poesia, ecco che i Ladri di Fuoco hanno dedicato le scintille ‘rubate’ al ricordo di don Andrea Gallo, accendendo una candela. "Questo è il fuoco che abbiamo dentro, don Gallo," ha detto nel microfono Roberto Malini, "ed è per te. Ti vogliamo bene, ci manchi tanto e non ti dimenticheremo mai". Così è terminato un evento di poesia d’autore, che ha ricevuto l’applauso dal cuore dei presenti e ha lasciato in ognuno il desiderio di contribuire al cambiamento necessario della società in cui viviamo. Grazie, Ladri di Fuoco!