CITTADINANZA ONORARIA VARESINA A MUSSOLINI

Egregio Direttore,
mi permetta di rivolgermi all’esimio Prof. Vitelli per meglio chiarire il mio pensiero sulla vicenda della revoca o meno della cittadinanza onoraria varesina a B. Mussolini, che ho espresso con la mia lettera del 16 u.s.. Ringrazio molto il Prof. Vitelli per aver letto il mio scritto, le cui intenzioni però non sono state comprese compiutamente. Ho sempre apprezzato l’illustre docente per la rievocazione storica dei fatti deprecabili avvenuti durante l’infausto “ventennio” del fascismo e del nazismo, e anch’io mi sono sempre scagliato contro i negazionisti di quegli orrori. In una mia lettera avevo anche proposto che le pene per alcuni reati commessi dai moderni squadristi, avanguardisti, naziskin e simili dovrebbero prevedere un determinato periodo di custodia, pulizia e manutenzione presso gli ex campi di concentramento e di sterminio. Condivido pienamente la denuncia che il Prof. Vitelli rivolge agli Organi competenti che permettono certi raduni, come quelli recenti di Milano Rogoredo e di Malnate e mi chiedo perché non vengono vietati a priori e non venga mai applicata per costoro la legge sul reato dell’apologia del fascismo del 20/6/ 1952, n. 645, valevole anche per i reati che denigrano la democrazia e che svolgono propaganda razzista. Ciò premesso, vorrei far presente che le motivazioni per revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini addotte dal Prof. Vitelli e dalle forze politiche che hanno presentato la mozione in Consiglio comunale sono più che valide. Ma quando si dice che << la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini significherebbe ribadire la condanna del ventennio e ciò che di drammatico e tragico evoca ancora “simbolicamente” il nome di Mussolini>> e che <<Mussolini è da morto ancora un simbolo>>, e quindi occorre abbattere, annullare quel “simbolo” per cancellarne il ricordo, in realtà ritengo che si ottenga l’effetto opposto. Difatti pensare di abbattere quel “simbolo” revocando la cittadinanza onoraria varesina a Mussolini dopo circa un secolo non fa altro che rinverdire e rinvigorire certe ideologie, assopite ma mai del tutto cancellate almeno da parte di alcuni nostalgici ed estremisti. Ecco perché ho sintetizzato dicendo: Mussolini ormai non può più danneggiare nessuno. Un’ultima considerazione: vi siete chiesti quanti Varesini e quanti Italiani prima di questa diatriba erano al corrente della cittadinanza onoraria tributata nel 1924 dal Comune di Varese a Benito Mussolini? Io penso pochi, pochissimi. Quindi… meglio forse non rivangare troppo il passato (mi sovviene il processo postumo intentato al cadavere di Papa Formoso nel lontano 897).

Martino Pirone