Si è tenuto a battesimo nei giorni scorsi, presso il Feltrinelli Point, il Circolo Messinese di Vita No-Profit. La presentazione alla città del Circolo è avvenuta attraverso la presenza del prof. Stefano Zamagni (ex Presidente Agenzia per le Onlus e Ordinario di Economia Politica-Università di Bologna e Johns Hopkins University-Bologna Center) e di Riccardo Bonacina (direttore di Vita Non Profit) i quali hanno approfondito l’interessante tema dal titolo: “Del cooperare… tra inclusione sociale e sviluppo sostenibile”. A prendere la parola – subito dopo l’introduzione della dott.ssa Elisa Furnari, animatrice del Circolo Vita cittadino – è stato il direttore di Vita Non Profit, il quale ha spiegato che «i Circoli sono l’estensione sul territorio di un’avventura di editoria partecipata che in Italia dura da vent’anni. L’idea principale dei circoli è quella di mettere a disposizione dei territori il patrimonio di informazioni sul no profit raccolte quotidianamente». Riferendosi al pesante clima di spending review, che sta colpendo in modo particolare il terzo settore, Bonacina si è detto «convinto che in materia di stato sociale e no-profit oggi c’è molto da fare ed è questa convinzione che ci ha spinti a dar vita all’esperienza dei Circoli». In giro poi si nota molto fermento e «tanta voglia di cambiamento. In Sicilia questa voglia di cambiamento è talmente forte – ha osservato il direttore di Vita – che spinge a mettersi insieme nel tentativo di costruire qualcosa di nuovo. I circoli hanno il compito di favorire questi tentativi, aiutando tutti coloro che vi partecipano a formulare un giudizio su ciò che accade nella realtà e, a partire da esso, iniziare un lavoro teso a cambiare la realtà nella quale viviamo». Il direttore di Vita si è poi soffermato su alcune importanti sfide poste dalla realtà, sfide rispetto alle quali è necessario non abbassare la guardia. Si tratta del gioco d’azzardo e del 5 x 1000: due fronti che vedono Vita no-profit impegnata in importanti battaglie culturali. «Non è possibile – spiega Bonacina – che in Italia si sprechino 1700 euro pro-capite per il gioco d’azzardo, cifra che equivale al 4% del Pil nazionale: pensate a quanto cose si potrebbero realizzare con questa cifra utilizzandola in modo più proficuo. Per quanto riguarda il 5×1000 anche qui lo Stato, se da un lato rende legale ciò che legale non dovrebbe essere, dall’altro non riesce a garantire la certezza delle regole, tanto che in due anni ha sottratto al no-profit 172 mln di euro!». Quelle proposte dai Circoli di Vita «sono battaglie – tiene a precisare Bonacina – non ideologiche e rispetto alle quali ci si muove nel tentativo di cambiare le cose a partire da obiettivi perseguibili». In tale lavoro Vita no-profit aiuterà i circoli anche attraverso la pubblicazione di libri tematici realizzati in collaborazione con Feltrinelli. Si tratta di agili volumi contenenti spunti di pensiero destinati ai “costruttori di società e di bene comune”. Il primo titolo della collana è: "Del cooperare. Manifesto per una nuova economia" (192 pp., 10 euro), un libro che racchiude in sé numerosi interventi di esperti del settore e che rappresenta uno «scavo, più che mai attuale, nelle zone d’ombra dell’economia contemporanea, e una proposta aperta (un Manifesto, appunto), che mette le basi per una nuova e rivoluzionaria economia del cooperare».
L’iniziativa dei Circoli di Vita sembra offrire una ventata di novità interessante in un periodo e in un Paese come l’Italia che appare bloccato e ingessato sotto tutti i punti di vista. Da parte nostra continueremo a seguire con attenzione l’iniziativa dei Circoli, in particolare di quello messinese, e già nei prossimi giorni pubblicheremo l’interessante interevento del prof. Zamagni che ha chiarito bene come oggi ci troviamo a vivere il passaggio tra la modernità e la post-modernità.
Nicola Currò
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