di Salvatore Pernice
Viva il cinema e pioggia di Nastri d’Argento con pochi fronzoli e tanta sostanza. E se la puntualità (inizio con quasi un’ora di ritardo) non è stato il pezzo forte della serata, per il resto ci hanno pensato loro, i premiati, a condire una cerimonia da incorniciare. L’incantevole scenario del Teatro Antico di Taormina ha regalato quel tocco in più a una kermesse che in tempi di magra ha sacrificato qualcosa (palco spoglio, maxischermo "dimagrito", niente hostess, ma consegna dei Nastri affidati a dei maschietti della scuola attori). Ma il grande sforzo del sindacato giornalisti cinematografici alla fine è stato premiato. Un parterre di tutto rispetto ha impreziosito una serata da gustare tutta d’un fiato. E loro, i premiati (tra i più noti ricordiamo Verdone, Tornatore, Gassman, Morricone, Ferilli, Morandi, Golino, Neri, Cremonini) si sono spogliati dal ruolo ufficiale, concedendosi al pubblico con chiacchierate "intime", racconti e aneddoti della loro vita professionale. E così, dai fratelli Verdone (autori di un documentario sulla vita di Sordi) è arrivato uno spaccato dei ricordi d’infanzia più belli con Albertone. Stessa cosa con Alessandro Gassman, che ha rispolverato quelle sue giornate taorminesi con papà Vittorio. Insomma, un clima meno festivaliero del solito, ma un vero "salotto" grandi firme, grazie alla capacità della conduttrice, la collega Laura Delli Colli (presidente del sindacato giornalisti cinematografici) che ha trasformato la consegna dei Nastri in una sorta di lunga chiacchierata con attori e registi. Così anche un tipo silente come Ennio Morricone (che ha conosciuto il nuovo sindaco di Messina, Renato Accorinti) è riuscito a sciogliersi, trovando anche qualche battuta scherzosa. Roba da stropicciarsi gli occhi. E tutti, proprio tutti, hanno ricordato ciò che Taormina ha dato al Cinema italiano, quando i David di Donatello erano qui di casa. Ma oggi è un’altra storia.