Vogliamo RIsvegliare l’aurora. Questo lo slogan che ha guidato i giovani che numerosissimi si sono dati appuntamento nella piazza delle Ancore di Calderà (Barcellona P.G. – ME) per vivere una intenso momento all’insegna della gioia e della fraternità, in comunione con il Santo Padre Francesco che a Rio de Janeiro ha riunito i giovani di tutto il mondo. Insieme ai giovani della nostra Arcidiocesi erano presenti anche i giovani del Movimento giovanile Salesiano e i giovani della Diocesi di Patti che hanno voluto condividere con noi questa esperienza. Più di 3.500 giovani hanno colmato e arricchito la bella piazza delle Ancore di Calderà! Ingente il dispiegamento delle Forze dell’ordine e della Protezione Civile, della Croce Rossa e del Servizio d’ordine curato dal Rinnovamento nello Spirito, che hanno permesso un sereno svolgimento di tutta la manifestazione.
Il primo momento è stato vissuto in tre luoghi diversi, nel lungo mare di Terme Vigliatore, a Barcellona e a Milazzo, là dove i giovani si sono raccolti per vivere un momento iniziale di ascolto: tre sacerdoti hanno aiutato i giovani a riflettere sulla presenza di Cristo nella loro vita, sul tema «Ma voi, chi dite che io sia?» (Lc 9,20). Quindi ci si è incamminati in pellegrinaggio verso la piazza di Calderà. Intorno alle 21,30 si è dato inizio ad un momento di animazione effettuato dai Giovani del Don Bosco (ME).
Tra un canto e l’altro si sono alternati per dare il loro saluto il sindaco di Barcellona P.G, P. Dario Mostaccio, Responsabile della Pastorale giovanile della nostra arcidiocesi, P. Giuseppe Di Martino, Responsabile della Pastorale Giovanile di Patti, Don Gianni Mazzali, Ispettore dei Salesiani, e il nostro Arcivescovo, Mons. Calogero La Piana, che, dopo aver espresso l’affetto che nutre verso tutti i giovani, ha affermato: «Faccio mie le parole di Papa Francesco ai giovani di Rio: “Sono qui anche per essere confermato dall’entusiasmo della vostra fede! Voi sapete che nella vita di un vescovo ci sono tanti problemi e difficoltà, la fede di un vescovo può qualche volta rattristarsi. Che brutto è un vescovo triste! Perché la mia fede non sia triste sono venuto qui per essere contagiato dall’entusiasmo di tutti voi!”».
Quindi, dopo un altro breve intermezzo musicale, i giovani si sono posti ancora una volta in ascolto. Aiutati da alcuni video introduttivi e da una danza ha fatto il suo ingresso solennemente la Croce, portata processionalmente dai giovani e collocata visibilmente sul palco. È toccato a Don Luigi Maria Epicoco, giovane sacerdote della diocesi di L’Aquila, responsabile della Pastorale Universitaria, aiutare i giovani a riflettere su di un brano della Parola che è stata annunciata a tutti. Finito questo momento, ancora musica, attraverso l’esibizione del gruppo musicale “Pretty Riot”, di Roberta Macrì e del DJ Alfryx che ha messo in movimento tutti i giovani, creando un mix coinvolgente e accattivante.
La notte, a questo punto, si è illuminata, attraverso i giochi d’artificio, gratuitamente offerti, che sono stati fatti brillare sulla spiaggia poco distante dal palco. Questo momento ha preparato quello successivo: il collegamento con Rio de Janeiro per seguire la Veglia di preghiera del Santo Padre Francesco con i giovani. Al termine della Veglia, intorno alle ore 3,00, si è vissuto un momento di pausa prima di prepararsi a vivere la Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Arcivescovo e concelebrata dai numerosi sacerdoti che, anche in questa occasione, hanno aiutato i giovani presenti ad accostarsi alla “Fontana della riconciliazione” e alla “Fontana dell’Eucaristia”, per vivere il sacramento della penitenza e un momento di adorazione, nella vicina chiesa parrocchiale di Calderà.
Nella sua omelia il Presule, facendo riferimento al Vangelo di questa domenica, ha detto: «Abbà – Padre, è l’invocazione affettuosa del bambino verso il Padre, l’abbandono fiducioso del fanciullo, pieno di confidenza, di libertà e di amore per il proprio papà. Gesù ci invita ad avere un rapporto filiale con il Padre. Questo ci richiede uno sforzo di trasparenza e di docilità, l’impegno di trasformarci e diventare come bambini: “se, infatti, non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli”. Credetemi, miei cari giovani, non si tratta di un atteggiamento passivo, non si tratta di scaricare nelle mani del Signore i nostri problemi e le nostre difficoltà perché sia lui a risolverli. Si tratta, piuttosto di discernere ed entrare nel suo progetto di vita per noi per realizzarlo giorno dopo giorno, con vera fatica, a volte tanta sofferenza, ma anche con la forza e la grazia che il Padre non ci farà mancare e la certezza che Gesù è con noi sempre: “Io sono in mezzo a voi fino alla fine dei tempi”».
La Celebrazione si è conclusa con il mandato consegnato dall’Arcivescovo e accolto dai giovani presenti.
A Celebrazione conclusa tutti lasciano la piazza lasciandola deserta. Il sole apre i battenti all’aurora, e i giovani ritornano a casa arricchiti certamente da questa esperienza che ha lasciato, ancora una volta, il segno nella loro vita.