Scenari europei e sviluppi futuri della mobilità dolce italiana

Scenari, visioni, strumenti attorno al concetto di “mobilità dolce” per pensare a una nuova rete di “strade per la gente”, destinate a una mobilità “più ragionata”, dove l’auto dovrà lasciare posto a favore di una pluralità di utenti: pedoni, bambini, anziani, persone a mobilità ridotta, ciclisti, cavalieri. Una nuova rete che si realizza senza rubare altro spazio al suolo, una rete dolce separata dalla rete stradale ordinaria, recuperando le infrastrutture dismesse e favorendo la stretta integrazione con il sistema del trasporto pubblico (treni locali e ferrovie turistiche) e della ricettività diffusa. Il Congresso rappresenta un’importante occasione per comunicare i percorsi e le strategie messe in atto dalla Confederazione di Mobilità dolce, per portare avanti il DDL “Norme per la tutela e valorizzazione del patrimonio ferroviario in abbandono e la realizzazione di una rete della mobilità dolce”, depositato da un gruppo di deputati del Parlamento italiano membri della VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della XVII legislatura e in collaborazione con le Istituzioni e le più importanti associazioni ambientaliste confederate a Co.Mo.Do. (AIPAI -Ass, Italiana Patrimonio Archeologia Industriale, Alpine-Pearls, Etnafreebike, Fiab Onlus, Ass. Go Slow Social Club, Ass. Greenways Italia, Ferrovie Turistiche Italiane, Fed. Italiana Ferrovie Turistiche e Museali, Italia Nostra Onlus, Ass. In Loco Motivi,
Iubilantes/Rete dei Cammini, Legambiente Onlus, Rete Mobilità Nuova, Società Geografica Italiana, Touring Club Italiano, Umbria Mobilità S.p.a UTP/Assoutenti, WWF Onlus ecc), coinvolte nel rispetto e nella preservazione del paesaggio culturale italiano. Rispetto agli obiettivi di Co.Mo.Do. nato nel 2006 per lavorare alla costruzione di una rete di mobilità dolce aperta a una moltitudine di fruitori, oggi questa Confederazione si pone l’obiettivo ancora più urgente che è quello di affrontare la salvaguardia e la difesa del patrimonio infrastrutturale in abbandono (ferrovie ma non solo, anche strade, edifici di servizio, ponti ecc.), una questione che sta diventando evidentissima pensando solo allo smantellamento della rete ferroviaria minore. Qui non si tratta più di pensare a sostituire una ferrovia con una pista ciclopedonale, ma di conservare una fetta di territorio nel suo complesso. In altre parole si tratta per Co.Mo.Do. di passare dalla difesa del proprio interesse specifico (bicicletta, pedone, cavaliere, treno, bus ecc.) alla manutenzione del territorio attraverso la memoria delle sue infrastrutture che poi sono la sede propria dove camminare, pedalare e fare attività all’aria aperta in sicurezza. Ma non solo. Mentre per la prima volta da oltre mezzo secolo, in alcune grandi aree metropolitane come Milano, il numero dei pendolari che utilizzano il trasporto pubblico ha superato quello dei motorizzati, le politiche economiche prevalenti in Italia continuano a penalizzare il Trasporto Pubblico Locale e in particolare le ferrovie regionali. Con l’ultimo taglio di 300 milioni di euro ad RFI – resosi necessario per finanziare la (parziale) rinuncia all’IMU – altre linee rischiano di chiudere, come già avvenuto in Piemonte ed altre Regioni. Alcune delle sigle di Associazioni che si riconoscono in Co.Mo.Do. devono lanciare un appello alle forze politiche ed all’opinione pubblica perchè si mobilitino nella salvaguardia del patrimonio ferroviario nazionale.

I lavori del Congresso si articoleranno in due sessioni. La mattinata di giovedi 3 sarà dedicata a parlare di Mobilità dolce, suo stato attuale ed evoluzione nel panorama nazionale ed europeo.
A seguire interventi sui quarant’anni di esperienze europee prospettive e potenzialità in Italia per le Ferrovie Turistiche e capire che posto occupa il paesaggio fra strategie comunicative, proclami politici, denunce ambientali e battaglie ecologiste. Interessanti le sezioni di casi pratici a confronto: da quello sulla mobilità sostenibile e dell’intermodalità del Sistema territoriale della Provincia di Rimini, ai progetti di turismo sostenibile in mobilità dolce della Provincia di Siena, al turismo alpino con il progetto ecompatibile della Cooperazione Internazionale “Alpine Pearls”, al turismo sostenibile del modello siciliano che recupera le “vecchie ferrovie” dell’isola, a come migliorare la qualità dei bacini di utenti del trasporto ferroviario come accade sulla linea Rimini-San Marino. La seconda sessione è dedicata a workshop partecipati nei quali di parlerà di qualità della vita e coesione sociale per le Comunità, per rilanciare i sistemi territoriali, per capire quali siano le opportunità e difficoltà di una conversione dolce della mobilità in Italia. Saranno esposti e valutati i punti programmatici dei workshop nella giornata di venerdì 4 e, si affronteranno i temi connessi alle infrastrutture e al patrimonio industriale dei Trasporti, al camminare sulle vie storiche italiane come nuove opportunità di turismo e sviluppo sostenibili, evidenziando infine due casi emblematici: il recupero della Spoleto-Norcia e la battaglia per la salvaguardia delle ferrovie della verde Irpinia. Il Congresso si svolge con il Patrocinio della Provincia di Rimini, Assessorato alla Pianificazione Territoriale, Mobilità e Trasporti, vedrà la partecipazione di alcuni deputati della XVII Legislatura, rappresentanti delle Istituzioni e delle Autonomie Locali italiane ed estere.

Il programma del Congresso è scaricabile sul sito http://www.ferroviedimenticate.it