L’avvocato Cristina Ughi, presidente dell’Associazione territoriale di Messina di Confeuro. È il responso dell’assemblea provinciale, tenutasi oggi. Vicepresidente, l’avvocato Katya Federico. Completano le cariche amministrative Loredana Giannetto (consigliere) e il dottor Nicola Venuto, in qualità di revisore dei conti. Un’elezione, quella dell’avvocato Ughi, all’insegna della continuità, essendo la stessa già alla testa del Comitato promotore del sindacato agricolo che, in soli tre anni, a partire dal settembre 2010, è riuscito ad “arruolare”, in provincia di Messina, quasi mille iscritti, di cui circa 400 pensionati, aprendo 7 sedi nel capoluogo e una rispettivamente a Saponara, Rometta, Spadafora, Patti, Montalbano Elicona, Tripi, Barcellona Pozzo di Gotto, Santa Teresa Riva, Itala e Valle d’Agrò. Oggi, infine, la trasformazione, promossa dalla Confeuro nazionale, in Associazione territoriale. L’investitura di Cristina Ughi e Katya Federico, entrambe avvocati, potrebbe interpretarsi come una piccola ma significativa tappa nella marcia di avvicinamento delle donne all’affermazione delle pari opportunità. “Abbiamo trovato terreno fertile nella Confederazione nazionale che ha creduto in noi”, commentano. Senza tralasciare di indicare la rotta: “Finora – spiega la presidente, che ribadisce il suo impegno in favore del sistema imprenditoriale locale – abbiamo lavorato per divulgare un marchio che in passato non era conosciuto e per creare piccole realtà capaci di garantire un minimo di tutela, sebbene a 360 gradi. La nostra associazione è sempre stata aperta principalmente agli agricoltori che, tuttavia, vanno scomparendo. Per questa ragione, ci occupiamo ormai di tutte le categorie. Vogliamo far sentire la voce dei nostri iscritti a Palermo e a Roma”.
“Importante – le fa eco Federico – è ottenere finanziamenti in tempi celeri per investire e rianimare l’economia. Soprattutto in Sicilia dove ci sono grandissimi spazi di manovra, grazie alle inestimabili risorse naturali disponibili. Basti pensare ai tantissimi terreni incolti o al mare. Spetta però alla politica valorizzare tali risorse”. Non a caso, l’assemblea ha permesso agli associati di rimarcare una volta di più i gravi problemi che attanagliano gli agricoltori, gli artigiani e i commercianti, sia per i ritardi biblici delle istituzioni che per l’eccessiva burocrazia che le aziende devono superare per ottenere eventuali agevolazioni o benefici di legge. In molti hanno ricordato le difficoltà con gli istituti di credito che, per concedere prestiti e anticipazioni alle imprese, richiedono chilometri di carte, scoraggiando gli imprenditori. Per questo motivo, è stato approvato un ordine del giorno in difesa dei diritti dei lavoratori e a tutela delle imprese che rischiano la chiusura per i ritardi degli enti erogatori (Agea), della Regione, ma soprattutto per i costi di gestione che aumentano in maniera esponenziale. Via libera, altresì, a un ulteriore ordine del giorno, proposto dalla presidente in considerazioni della situazione in cui versano le imprese agricole, artigiane e commerciali di Messina. Il documento, in favore delle imprese autonome del comprensorio, sollecita la Regione Sicilia ad attuare politiche coerenti e costruttive per il sistema agro-artigianale-commerciale, potenziando il reinserimento dei giovani nelle imprese autonome e favorendo una programmazione aziendale che valorizzi i prodotti di eccellenza e qualità superiore e che faciliti le imprese nell’accesso ai benefici previsti.