Il 2013 è stato un anno molto difficile, per gli attivisti e gli operatori umanitari nel mondo. La crisi economica, i conflitti, la scarsa attenzione dei governi e delle istituzioni sovrannazionali verso i gruppi sociali più deboli hanno generato drammi umanitari ovunque. Razzismo e omofobia sono aumentati esponenzialmente quasi ovunque, mentre i movimenti e i partiti intolleranti hanno raggiunto posizioni di potere in molte nazioni. Nei paesi in cui le leggi religiose influenzano quelle civili si assiste a terribili persecuzioni delle minoranze colpite da pregiudizi. Nell’Unione europea da qualche anno si vive un’atmosfera stagnante sul fronte dei diritti umani e, nonostante le molte raccomandazioni e i proclami a tutela delle minoranze, le violazioni dei diritti dei rifugiati sono sempre più gravi e l’Europa si è trasformata in un’insensibile fortezza; sul fronte della tutela dei rom avviene lo stesso fenomeno e le istituzioni europee esprimono strategie e programmi, salvo poi abbandonare le comunità rom e sinte all’intolleranza manifestata da governi, media e cittadinanze; non si vedono programmi efficaci di educazione antirazzista né un miglioramento delle leggi e della cultura contro l’omofobia. La giuria di EveryOne Group, formata da difensori dei diritti umani, ha deciso di assegnare il Premio Makwan 2013 per i diritti umani all’attivista ugandese Patrick Leuben Mukajanga. Patrick, 37 anni, è il fondatore dell’associazione St. Pauls Voice Centre (SPAVOC) di Kampala, che assiste le persone LGBT in difficoltà sociale, spesso cacciate di casa in giovane età o vittime di violenza. Patrick è molto attivo nella diffusione di una cultura improntata alla tolleranza e al rispetto reciproco, in una nazione caratterizzata da una forte componente omofobica, dove l’omosessualità è illegale. Nonostante intimidazioni, minacce e fermi da parte delle forze dell’ordine, Patrick è ormai un punto di riferimento per la comunità gay ugandese e, in un clima difficile, organizza con la sua associazione gay pride e manifestazioni contro l’omofobia, promuovendo inoltre le pratiche di prevenzione dell’AIDS. Patrick Leuben Mukajanga, operando in sinergia con altre organizzazioni per i diritti LGBT, fra cui EveryOne Group (di cui l’attivista è membro), ha ottenuto protezione internazionale e asilo politico per numerosi profughi omosessuali ugandesi rifugiatisi nell’Unione europea.
Il Premio Makwan è un riconoscimento simbolico, assegnato ogni anno a un difensore dei diritti umani che si sia distinto per la sua opera umanitaria nonviolenta a difesa della vita oppure a una figura istituzionale capace di assumere pubblicamente e concretamente una posizione tollerante verso le minoranze, fungendo da esempio di civiltà per l’intera società. Dal 2007 a oggi, il Premio Makwan – giunto alla settima edizione – è stato assegnato ad attivisti nonviolenti che hanno operato in modo determinante per evitare drammi umanitari e salvare vite umane, spesso ricevendo persecuzione istituzionale, intimidazioni, carcerazione, violenze, censura. Ecco i nomi entrati finora nell’albo d’oro: Glenys Robinson, Viktória Mohácsi, Burnad Fatima Nateson, Nikolay Alexeyev, Hamdy al-Azazy e Cittadinanza Attiva di Civitanova Marche.