Faenza: famiglie rom braccate e perseguitate

 

di Roberto Malini

Le associazioni umanitarie si comportano ormai come le tre scimmiette giapponesi e di fronte alla persecuzione contro le famiglie rom hanno scelto di non vedere, non sentire, non parlare… salvo poi incassare i sonanti euro versati dalle istituzioni per la loro condiscendenza. Nuovo sgombero a Faenza, che ha riguardato oltre venti cittadini rom in emergenza umanitaria, rifugiatisi in città con i loro camper. Le autorità li hanno allontanati dopo aver comminato loro pesanti sanzioni per "divieto di campeggio" e dopo aver segnalato i minori ai servizi sociali non per l’evidente bisogno di assistenza alle famiglie, ma per mancato rispetto dell’obbligo scolastico, come se quelle famiglie rom senza un luogo dove fermarsi, indigenti e braccate dai loro persecutori in divisa avessero realmente la possibilità di avvalersi, per i bambini, del diritto all’istruzione! Nel clima attuale, così ostile ai rom, il comune di Faenza si vanta pubblicamente del proprio operato, con l’ennesimo comunicato stampa: "Nel corso del 2013 sono state 372 le segnalazioni su comportamenti tenuti da nuclei rom pervenute al centralino della polizia municipale, e ben più numerosi i controlli effettuati: al riscontro delle segnalazioni dei cittadini, si aggiungono infatti i controlli di iniziativa che tutte le forze di polizia effettuano con cadenza quasi quotidiana sul territorio. Nel corso dei suddetti controlli sono state complessivamente elevate 193 sanzioni (per un importo di circa 25mila euro) per violazioni alle ordinanze comunali, tra le quali il divieto di campeggio e lo lo spargimento di rifiuti, e per infrazioni al codice della strada".