“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5,16).
Questo versetto, che concludeva il brano del Vangelo proclamato durante la celebrazione eucaristica del 9 febbraio, titolo della lettera pastorale del nostro vescovo Calogero La Piana per il 2013/2014, ha fatto da filo conduttore alla visita Pastorale che la nostra Comunità di S. Giacomo Maggiore (ME) ha avuto dal 6 al 9 febbraio u.s.
Sono stati momenti di intensa e sincera partecipazione corale ai vari appuntamenti previsti dal programma e che hanno riguardato le realtà presenti sul territorio.
La prima sera, dopo l’incontro avvenuto sulla strada (come i discepoli di Emmaus) fra il popolo di Dio e il pastore abbiamo vissuto la Celebrazione della Parola, durante la quale il Vicario generale mons. Carmelo Lupò, spezzando il vangelo del giorno (Mc 6,7-13), ha sottolineato il “rimanere” dei discepoli lì dove il Signore li manda.
Subito dopo si è svolta l’assemblea pastorale, introdotta da una breve presentazione del parroco che descriveva le linee di azione generali facendo emergere la scelta dei “piccoli passi fatti insieme per dare a tutti la possibilità di un cammino alla luce del Vangelo”. Interessante anche l’intervento del diacono Giovanni Maimone nel quale emergeva l’invito a cogliere la diversificazione ministeriale all’interno della Chiesa. Vi sono stati altri interventi sotto forma di domande al vescovo sulla situazione socio-politica, sulle scelte di fondo dell’attuale vescovo di Roma e sulle ricadute nel sociale dell’impegno ecclesiale della nostra diocesi.
L’indomani, 7 febbraio, il vescovo è stato accolto con grande affettuosità dal comandante dei VF, ing. Salvatore Rizzo e da tutti gli operatori della caserma di Via Salandra. Al Pastore sono stati illustrati i vari mezzi di intervento, frutto di un’avanzata tecnologia applicata alle varie emergenze ambientali che i valorosi VF affrontano con spirito di abnegazione. Dopo un breve sopralluogo alla sala operativa, il comandante ha donato al Vescovo il Crest del Corpo ed ha aggiunto: “ I miei vigili fuori dal servizio sono persone come tutte le altre, con pregi e difetti, ma una volta che suona la campana che li chiama ad intervenire, mettono da parte le piccole beghe e diventano uomini eccezionali”. Il presule, prima di lasciare la caserma ha ringraziato il corpo per l’opera che presta in soccorso alle varie problematiche e ha promesso che il prossimo 4 dicembre, festa di S. Barbara, presiederà per loro la consueta celebrazione eucaristica.
La mattinata è proseguita con la visita alle membra sofferenti della comunità parrocchiale, i malati e particolarmente coloro che sono impediti a muoversi. Ad accompagnare il vescovo, vi erano oltre al parroco e al diacono, anche alcuni ministri straordinari della comunione. In ogni casa ove è entrato, il Vescovo ha trovato calda accoglienza, serena accettazione della malattia e impegno da parte degli infermi a dare alla propria sofferenza un valore redentivo. Gli incontri con gli ammalati si sono conclusi con un momento di preghiera, condiviso dai sofferenti e dalle persone che si prendono cura di loro.
Al rientro in parrocchia, infine il pastore ha riservato un’abbondante porzione di tempo al dialogo privato con il parroco e con il diacono, segno di delicata attenzione verso coloro che sono inviati a prolungare la sollecitudine paterna del vescovo nelle singole comunità parrocchiali.
La sera del venerdì, si è svolto l’incontro degli operatori pastorali con il vicario generale, mons. Carmelo Lupò. Hanno preso la parola alcuni laici e il diacono, esponendo brevemente le relazioni dei vari ambiti (catechesi, carità, liturgia, affari economici). Tutti hanno tratteggiato la situazione nella quale la parrocchia al momento attuale si trova, senza mistificazioni e facendo emergere le luci e le ombre che accompagnano l’azione pastorale. Ci si è fermati un po’ più sull’aspetto economico, perché si è ravvisata la necessità di raccogliere i fondi necessari per un intervento articolato e ben programmato sui prospetti esterni, ammalorati dalle condizioni meteo e dal tempo. Il vicario generale ha assicurato che per gli ultimi tre anni la diocesi cercherà di mantenere l’impegno di contribuire alle spese del mutuo in corso.
Sabato pomeriggio 8 febbraio la visita pastorale ha visto il Vescovo impegnato “in qualunque casa” della zona di Via Salandra Bassa. È stata un’esperienza ricca di umanità, con persone che vivono emarginate ma che sono portatrici di grande dignità. Il Pastore si è fermato ad ascoltare i drammi di chi, pur vivendo a pochi passi dal centro e pur contribuendo alle imposte comunali come tutti gli altri cittadini, non gode degli stessi servizi minimi e necessari a una vita dignitosa (strade, spazi per bambini, sicurezza abitativa, etc…). Il vescovo si è impegnato di farsi portavoce nelle sedi competenti del disagio di queste persone, le quali hanno ribadito che la Chiesa – in atteggiamento di umile servizio – si è resa sempre presente in mezzo a loro.
Al rientro in parrocchia, il vescovo ha ascoltato i laici che avevano chiesto un incontro personale. Alle 19.00, secondo programma, si è affrontato un tema molto spinoso riguardo all’accoglienza degli stranieri e dei migranti che scappano dalla loro patria per motivi di guerra o per tentare di trovare un’alternativa alla fame. L’argomento è stato proposto attraverso la visione di “Welcome”, un film di Philippe Lioret. Non staremo qui a raccontarvelo, ma possiamo dirvi che il Vescovo alla fine ha detto che sarebbe opportuno che venisse pubblicizzato perché offre molte piste di riflessione. Ha pure aggiunto che la nostra diocesi da anni si è attrezzata di un “Ufficio migrantes” per offrire agli stranieri servizi vari: disbrigo di pratiche burocratiche, accoglienza, lavoro (quando possibile), mediazione culturale…
La serata si è conclusa con un momento di condivisone festosa attorno al pastore, gustando quanto la generosità di mani esperte aveva preparato: aperitivi, antipasti, piatti freddi, rustici, dolci e…un piccolo brindisi alla fraternità parrocchiale.
La domenica, 9 febbraio, c’è stata la conclusione della Visita pastorale, vissuta nella fraterna celebrazione eucaristica. La chiesa era gremita, il Vescovo ha presieduto la messa e all’omelia, tenuta a braccio, ha offerto profonde piste di riflessione. Una ci è sembrata particolarmente significativa: al centro della comunità c’è il Vangelo (“verso la tua Parola”) che diviene dono e responsabilità per tutti. Si tratta di una sfida che il mondo si aspetta dai cristiani: quella di essere sale e luce, cioè di sciogliersi nel mondo e di illuminarlo con la luce che viene da Gesù.
Dopo la comunione, il parroco ha offerto al Vescovo un dono significativo: una guida illustrata del “Camino de Santiago” e ha invitato il Pastore a percorrere insieme almeno il primo tratto da Donibane Garazi (Saint-Jean-Pied- de-Port) a Orreaga (Roncesvalles). Vorrebbe essere simbolo di una comunità che vuole camminare (senza adagiarsi), lentamente ma inesorabilmente assieme ai compagni di strada percorrendo i sentieri della pace.
Vogliamo, infine, ringraziare tutte le persone (otre il Vescovo e il Vicario generale) che a vario titolo hanno contribuito alla buona riuscita di questa visita. In ordine alfabetico: don Santino Ammendolia, mons. Mario Di Pietro, dott. Andrea Gugliandolo, don Francesco La Camera, don Giuseppe Lonia, don Giuseppe Turrisi.
Emanuele e Salvatore D’Arrigo