Il carcere si apre alla città: le detenute e i detenuti della Casa Circondariale di Chieti, il prossimo 9 giugno 2014, alle ore 20:30, portano in scena la commedia di Eduardo De Filippo “Uomo e Galantuomo”.
Sotto la guida sicura e sperimentata della Regista Paola Capone, impegnata da anni nel settore e con una specifica professionalità nella conduzione di Compagnie Teatro nate e vissute in carcere, ogni detenuto-attore, attraverso un laboratorio didattico durato 7 mesi, è riuscito a costruire il personaggio a partire dal proprio sé individuale, ponendo in gioco esperienze passate, problematicità attuali e prospettive per un nuovo (e migliore) percorso di vita.
Spiega la Regista: “La commedia è ambientata nel mondo, ben noto a Eduardo, di una compagnia di guitti, abituati a provare le «parti» durante lo svolgimento delle quotidiane faccende domestiche, con evidenti spunti comici cui non è estraneo il gioco sottile della confusione tra vita e funzione scenica.
Sul motivo del «teatro nel teatro» si innesta, con spunto tipicamente pirandelliano, quello della finta pazzia come espediente per sfuggire alle proprie responsabilità; espediente malriuscito che si trasforma, alla fine, in una eterna condanna ad esercitare il ruolo del folle per salvare le convenzioni sociali e l’onorabilità altrui.
Ma, pur sullo sfondo di situazioni comiche e malintesi farseschi, non mancano spunti di profonde riflessioni esistenziali che invitano lo spettatore attento ad andare oltre l’apparenza della finzione per cercare la realtà.”
L’evento è stato fortemente voluto dalla Direttrice della Casa Circondariale, la Dottoressa Giuseppina Ruggero, e dal Comandante di Reparto, il Commissario Capo Valentino Di Bartolomeo, con condivisione di interessi e scopi da parte dell’Area Educativa.
L’aspetto che merita maggiore valorizzazione è lo straordinario coinvolgimento delle detenute e dei detenuti: le ragazze impegnate nel laboratorio interno di cucito “Officina Creativa” hanno assonto spontaneamente l’impegno di seguire la produzione dei costumi di scena, questa volta guidate dalla volontaria Maria Luigia Prosperi.
Un evento importante, perciò, per gli importanti risvolti trattamentali e risocializzativi che si auspica possano essere attestati da un felice ‘reinserimento’ in società dei detenuti-attori.