Milano partecipa alla campagna internazionale in difesa dei cristiani iracheni di Mosul, vittime di “una persecuzione che mina la pacifica convivenza tra fedi diverse”. Per sensibilizzare l’opinione pubblica di fronte a questa tragedia, da lunedì prossimo Palazzo Marino distribuirà 5.000 cartoline e locandine in diverse sedi del Comune aperte a milanesi e turisti: i musei civici (dal Castello Sforzesco al Museo del Novecento, da Palazzo Reale al Museo di Storia Naturale e all’Acquario civico), le biblioteche comunali, i nove Consigli di Zona, gli uffici dell’anagrafe di via Larga e quelli decentrati operativi anche ad agosto.
Le cartoline riportano l’hashtag della campagna #I_am_Iraqi_I_am_Christian, oltre al simbolo in caratteri arabi – la N di “nasara”, ossia seguace del Nazareno – utilizzato per segnalare le proprietà dei cristiani di Mosul.
Con questa iniziativa di solidarietà, Milano dà seguito alla mozione (presentata dal consigliere Matteo Forte e sottoscritta dai gruppi consiliari) approvata all’unanimità nei giorni scorsi in Consiglio comunale, raccogliendo l’appello delle Nazioni Unite. Come scritto sulle cartoline realizzate da Palazzo Marino, “l’Alta Commissione Onu per i diritti umani ha lanciato l’allarme sulla situazione dei cristiani di Mosul, chiedendo alla comunità internazionale di intervenire per fermare le azioni violente nei confronti degli abitanti”.
Anche l’organizzazione non governativa Human rights Watch – si legge nel testo della cartolina – ha denunciato che “lo Stato del Califfo Abu Bakr Al Baghdadi deve interrompere le azioni violente e le politiche discriminatorie verso le minoranze etniche e religiose”, in particolare caldea, armena, siro-ortodossa e greco-ortodossa.
La cartolina ricorda inoltre che “Milano ha sempre dimostrato impegno e attenzione verso queste situazioni, in particolare verso l’accoglienza dei profughi siriani che giungono dalle coste sud del Mediterraneo” e che “la nostra città si è sempre distinta per il tradizionale valore della tolleranza e del pluralismo a partire dall’editto di Costantino del 313 d C”.