di Giuseppe Di Stefano
Con l’atteso concerto di sabato scorso del pianista Ramin Barhami tenutosi al teatro Vittorio Emanuele, per l’occasione gremito in ogni ordine di posti (e in questo caso la frase fatta rispecchia veramente la realtà della serata), si è aperta con innegabile successo la stagione concertistica 2014-2015 dell’Accademia Filarmonica di Messina. E’ evidente che l’esibizione di un rinomato artista di livello internazionaleuniversalmente considerato come uno degli interpreti più interessanti delle composizioni per tastiera di J. S. Bach, ha costituito un evento di richiamo e ci sembra veramente giustificata la soddisfazione del direttore artistico e della dirigenza dell’associazione musicale al termine della serata. Il repertorio scelto dal maestro Barhami per l’esibizione messinese sembra più orientato verso la tecnica che non verso il coinvolgimento emotivo della sala.Molte delle più facili musiche per clavicembalo erano scritte da Bach ad uso dei figli o della moglie. È il caso delle Invenzioni a due e a tre voci, efficace esercizio intellettuale per l’ob¬bligo fatto all’allievo di seguire e sentire la contem¬poraneità delle parti strumentali;risalgono al periodo cui il compositore eraKapellmeister alla corte di Kothen e dovette sviluppare il suo impegno verso la musica strumentale anziché verso quella sacra, abbandonando momentaneamente organo e coro.Nella prima parte dello spettacolo“Invenzioni e Sinfonias” il pianista ha eseguito la Suite il la maggiore BWV 832 e le quindici Invenzioni a due voci BWV 772 – 786. Nella seconda parteil Preludio, fuga e allegro in mi bemolle BWV 998, che ci é pervenuto con un manoscritto autografo, composto nel periodo 1740-1745 per liuto o cembalo secondo una prassi diffusa in quel periodo, e le Invenzioni a tre voci BWV 787-801. Anche se probabilmente l’esecuzione dei pezzi nonha entusiasmato il pubblico presente, è stata comunque molto apprezzata ed al maestro sono stati concessi diversi minuti di calorosi applausi. Barhami ha ricambiato l’omaggio eseguendo una sua trascrizione della “Marcia persiana” di J. Strauss, che ha dedicato al tecnico accordatore Santamaria riconoscendogli una non comune capacità nella difficile accordatura del pianoforte che ha suonato. A tale proposito ci piace ricordare che anche il pianista Andrea Padova ha elogiato il sig. Santamaria alla fine del concerto tenuto nei chiostri dell’Arcivescovado sempre per l’Accademia Filarmonica. Il secondo bis, una trascrizione dell’”aria sulla quarta corda” di Bach, è stato invece dedicato all’indimenticato maestro Claudio Abbado. Prossimo appuntamento il 31 ottobre alle ore 21.00 al PalaculturaAntonello con PAOLO MARZOCCHI che al pianoforte eseguirà con musiche proprie e di Listz la colonna sonora per “Just like the movies- Immagini in musica e musica per immagini”, un film di MICHAEL KOSAKOWSKI.