L’edizione 2014 del Festival I GRANDI APPUNTAMENTI DELLA MUSICA porta la musica direttamente nelle scuole e rinnova la collaborazione storica con il Liceo Scientifico “Francesco Redi” di Arezzo: lì, mercoledì 3 dicembre alle 10, si esibirà, in esclusiva per lo storico istituto e con due programmi diversi, l’ensemble Sensus, formato da musicisti di fama ed esperienza internazionali, anche specialisti della musica e dei canti sefarditi proposti ad Arezzo per la prima volta.
Un repertorio poco conosciuto e frequentato che ci rivela un pensiero inquieto e incalzante, fatto di emozioni intense, di vertiginose profondità dell’animo femminile, di sfrenati ritmi che incitano le donne alla danza. Sono canti dell’universo muliebre, tramandati da madre a figlia, come la stessa discendenza ebraica. Musica profana di tradizione orale, di cui non conosciamo gli autori né l’esatta origine ma che, migrando, porta con sé il calore e il cuore delle genti che dalle coste iberiche si dispersero per tutto il Mediterraneo fino a spingersi nei lontani Balcani.
La musica sefardita è infatti la musica degli ebrei cosiddetti “spagnoli”. Essi prendono il nome da Sepharad, l’antico nome della Spagna, loro terra di origine. Una terra da cui partirono per l’esilio ma che tanto oggi ancora conserva di quella lontana eredità, nelle sue caratteristiche sonorità gitane e flamenche.
La stessa lingua adottata in questi canti, il ladino o judezmo (una sorta di antico castigliano infarcito di parole incontrate “strada facendo”), ci informa sull’origine di questo popolo in fuga lungo le sponde del Mediterraneo, e allo stesso tempo ne costituisce un tema aggregante.
A seguito del movimento denominato Reconquista, che culmina con la liberazione di Granada e quindi di tutto il suolo iberico dal dominio arabo, nel 1492 con un editto di espulsione i re cattolici Ferdinando di Aragona e Isabella di Castiglia cacciano gli ebrei dalla Spagna. È il “Gerush Sepharad”, espulsione che segna una nuova diaspora. Le comunità sefardite si stanziano così nel nord Africa, in Turchia (accolte dal Sultano ottomano Bayezid II) e in vari stati del continente europeo come l’Italia, la Grecia, la Bulgaria o la Bosnia, cosicché Salonicco, Livorno, Istanbul, Sofia e Sarajevo divengono importanti centri culturali sefarditi. Matrice comune a questi popoli così lontani tra loro sono proprio la lingua e la musica. Tuttavia il popolo ebraico seppe pur sempre adeguarsi alle nuove realtà ed infatti tra le varie comunità troviamo piccole varianti dovute all’influenza delle lingue locali, come testimoniano ad esempio la haquitía nel nord Marocco, o il bagitto livornese.
La musica sefardita, proprio per le sue melodie dal sapore arcaico e dal calore assolato, si contrappone nettamente al più conosciuto Klezmer askenazita, di origine nord est europea, cantato in yiddish, crogiolo di lingue tra il tedesco e lo slavo.
Lo strumentario proposto da Sara Mancuso e Marco Muzzati si riallaccia al periodo storico in cui questa musica è nata, per ritrovare le emozioni e i ritmi propri di un popolo che, pur frantumato nella sua dispersione, ha saputo tramandare le sue tradizioni di generazione in generazione. A loro si unisce la voce profonda e interiore del mezzosoprano Arianna Lanci che ricrea così canti di donne che ci trasfondono il loro turbamento interiore, allo stesso tempo spirituale e sensuale, fuoco e passione che si riaccendono ancor oggi dentro di noi.
Un momento unico per il Festival ed esclusivo per gli studenti del Redi, da anni destinatari dei concerti più spettacolari e formativi della programmazione.
Il Festival I Grandi Appuntamenti della Musica è sostenuto da Teatro dei Ricomposti e Pro Anghiari e dalle aziende Caffè River, Chimet, Italfimet, Lem, Fior, Gimet Brass, Corpo Vigili Giurati, Tenuta Sette Ponti, Lungarno 23 Firenze, GP Rent, Ca de Frati: un parterre straordinario di organismi che credono nel nostro progetto multidisciplinare. I Media Partner del Festival sono La Nazione, Agenzia Impress e Toscana Libri.