E’ segno meno per i piccoli editori nei primi dieci mesi del 2014, con performance sostanzialmente in linea con il resto del mercato. E’ quanto emerge dall’indagine condotta da Nielsen e presentata a Più libri più liberi – la Fiera nazionale della piccola e media editoria che apre oggi a Roma – che per la prima volta allarga la tradizionale indagine condotta sulle piccole case editrici presenti alla manifestazione romana a tutti i 5.663 marchi di editori che hanno un venduto nei canali trade libri per un valore non superiore a 10milioni di euro.
I piccoli editori registrano un calo a copie vendute del -3,4% (al netto della Grande distribuzione organizzata) mentre per il resto del mercato è del -3,2%. Va meglio il valore del venduto anche per le diverse politiche di prezzo adottate: -2,5% per i piccoli, -3,0% per gli altri (sempre al netto della Gdo).
Questo andamento di tutti i piccoli, se ricondotto solo agli editori presenti a Più libri più liberi cambia, e molto, registrando un +1,1% nelle vendite di copie (sempre esclusa la Gdo) e un +2,2% del fatturato. In altre parole, esiste una punta di diamante, in buona parte presente tra gli espositori di Più libri più liberi, in grado non solo di registrare un segno più ma di smorzare il segno meno del mercato nel suo complesso.
Il trend complessivo del mercato? In miglioramento. Ma il segno è ancora negativo: se si considerano tutti i canali (grande distribuzione compresa), a fine ottobre si registra complessivamente un -4.6% di fatturato (circa 43milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2013 nei canali trade e sempre esclusi gli ebook): è ancora un segno meno, certo, ma, grazie alla timida ripresa estiva, in leggero recupero rispetto al -5.3% dei primi tre mesi dell’anno. Le copie di libri di carta venduti nei primi dieci mesi del 2014 segnano invece un -7.1% (pari a circa 5.5milioni di copie vendute in meno rispetto allo stesso periodo del 2013).
Il mercato per genere: cresce ulteriormente il peso dei libri per bambini e ragazzi, al punto che le copie vendute raggiungono il 20,5% del totale e si avvicinano sempre di più al segmento della fiction straniera (che è il genere più venduto, pesa il 26,1%). Solo al terzo posto si trova, a copie, la fiction italiana (15,3%). In termini di fatturato il segmento bambini, in crescita, detiene comunque il terzo posto (dopo la fiction straniera e la non fiction specialistica, cioè i libri di filosofia, critica letteraria, ecc.).
I generi nel mercato dei piccoli editori: Per i piccoli editori circa un quarto delle copie vendute riguarda la non fiction pratica (cioè libri di manualistica, cucina, salute, tempo libero e lifestyle, guide). Seguono i libri per bambini (con il 18,3%) e quindi la non fiction specialistica (17,9%). Rispetto allo scorso anno cresce la fiction italiana dello 0,6%, diminuisce di quasi il 10% la fiction straniera.
La dichiarazione: “Sia il Rapporto AIE sulla piccola e media editoria che l’indagine Nielsen confermano – ha commentato il presidente dell’Associazione Italiana Editori Marco Polillo – che – al di là dei segni meno generalizzati – esiste circa un 10% di piccoli e medi editori che non solo crescono ma crescono tanto da smorzare i segni meno complessivi. Quel 10% di editori, con i suoi vari marchi, sta qui a Più libri più liberi e questo ci rende orgogliosi. Noi siamo qui per aiutarli a “far fare loro il salto”, questo è il compito e l’obiettivo di questa Fiera: non solo una vetrina, ma un laboratorio, un’occasione di formazione e di network. Secondo noi si vince anche così”.