di Roberto Malini
"Notturno in nero e oro – Il razzo cadente" (Nocturne in Black and Gold – The Falling Rocket) è uno dei più noti e controversi dipinti di James Abbott McNeill Whistler. L’artista statunitense lo dipinse a Londra nel 1875. Il quadro mostra un fuoco d’artificio dopo la sua esplosione in cielo, quando precipita al suolo lasciando una scia di lapilli. L’ultimo dei Notturni londinesi venne esposto alla Grosvenor Gallery di Londra nel 1877 e non fu compreso né dal pubblico né – tantomeno – dalla critica. Il famoso critico e storico dell’arte John Ruskin espresse un giudizio drasticamente negativo sull’opera, definendola "un secchio di colori gettato in faccia al pubblico". Whistler denunciò il critico per diffamazione, trascinandolo in tribunale. Durante il processo, il Notturno ricevette critiche ancora più pesanti, come quella del pittore Edward Burne-Jones (peraltro amico e protetto di Ruskin), che descrisse l’opera con le seguenti parole: “il dipinto non è che una delle migliaia di tentativi non riusciti di rappresentare la notte". Whistler vinse la causa, ma il magistrato stabilì che ricevesse solo l’indennizzo simbolico di uno scellino. Rovinato dai debiti e dalle spese processuali, dichiarò bancarotta. In seguito l’artista, sia pure faticosamente, si riprese, ma darà disposizioni legali affinché il dipinto non fosse mai più esposto nel Regno Unito. Come altre opere in anticipo sui tempi, per la quale non è fuori luogo parlare di astrazione ante litteram, il "Notturno in nero e oro – Il razzo cadente" non fu percepito dai contemporanei nella sua energia innovatrice, slegata dai modelli già osservati. Era un’opera di genio, che indicava una strada nuova agli artisti del futuro, ma toglieva in un sol colpo ogni punto di riferimento a chi era abituato a valutare un’opera d’arte in un ben delimitato recinto storico-estetico. Come accadde agli Impressionisti, anche il lavoro di Whistler – pittore immenso ed isolato – avrà bisogno di una riabilitazione, che non tarderà ad arrivare: nel 1884 Whistler sarà già membro della British Artists Society, di cui diventerà presidente solo due anni dopo.