Franco Montenegro cardinale di Santa Romana Chiesa

di ANDREA FILLORAMO

Credo che tutta l’arcidiocesi di Messina, con il suo arcivescovo, sia in festa. Oggi, infatti, Papa Francesco, durante l’Angelus, ha inserito nella lista dei cardinali elettori del prossimo pontefice, da nominare nel concistoro che si terrà a febbraio, il messinese Franco Montenegro, arcivescovo metropolita di Agrigento. Non posso non esprimere la mia gioia e la gioia di tutti quei messinesi che l’hanno conosciuto, stimato e amato da quando era seminarista proveniente dalla parrocchia di S.Luca, quando è diventato segretario dell’arcivescovo Fasola e poi, parroco, vicario generale, vescovo ausiliare, con responsabilità anche nella “Caritas” nazionale. Tutti hanno ammirato in lui la grande umiltà e la disponibilità nei confronti del prossimo, la “capacità” di cogliere l’”essenziale” nel messaggio che intende comunicare, senza “orpelli teologici”, utili molto spesso per ottenere una laurea nelle università pontificie, che egli non ha, senza una “bibliografia”, costruita ad arte, con la quale alcuni tentano la “scalata” nella gerarchia cattolica e senza “protettori” nella Curia Romana. Colpisce, inoltre, in lui la semplicità di vita, che lo rende molto simile a Papa Francesco. Tutto il clero di Messina, vede, quindi, elevato alla porpora cardinalizia un loro “confratello” e di questo non possono non andare orgogliosi. L’orgoglio deve essere anche dell’arcivescovo “pro tempore” Mons. Calogero La Piana, che ha conosciuto anche se per poco tempo Franco Montenegro e ha potuto notare l’affetto con cui i preti, a Messina, lo seguivano. L’affetto notato era tanto che l’arcivescovo di Messina ha ritenuto opportuno, in un incontro che ho avuto con lui nel mese di giugno u.s, di ritenerlo la causa del fatto che molti preti della sua diocesi non amassero il proprio vescovo, in quanto rimasti delusi di non aver avuto come arcivescovo mons. Montenegro, fino allora, vescovo ausiliare a Messina. Mi sono permesso di obiettare che le “ragioni”, stando a quello che molti amici mi avevano detto, fossero altre. Tutti, vescovo, preti e laici godano del fatto che l’arcidiocesi di Messina, è stata la “fucina” di vescovi e adesso di un cardinale di Santa Romana Chiesa.