Il trio d’eccezione, Ensemble Berlin, proveniente direttamente dalla Germania, salirà sul palco del Teatro “Vittorio Emanuele” di Messina, domenica 22 febbraio, ore 18, con l’organizzazione dell’Associazione Musicale “V. Bellini”. Questa, giunta alla sua 58a Stagione Concertistica, offre uno dei più imponenti spettacoli del cartellone unificato con l’Accademia Filarmonica di Messina ed è in collaborazione con E.a.r. Teatro peloritano. Accoglie i grandiosi solisti dei Berliner Philharmoniker, Christoph Hartmann oboe, Sophie Dartigalongue fagotto e Anna Kirichenko pianoforte che porteranno opere cameristiche inusuali nelle sale da concerto e susciteranno una notevole curiosità per la selezione musicale, proprio per la presenza di questi particolari fiati. I brani saranno di Lalliet, Saint-Saëns, Mozart, Poulenc. Da lodare la “messa in scena” che è appunto ricercato “concerto teatrale” dell’Eneide di Virgilio – Secondo Libro, firmato sempre dalla “Bellini”, eseguito lo scorso sabato 14 febbraio, al Teatro “Annibale di Francia”, dal pianista Giovanni Puliafito che ha composto le musiche originali e dalla voce recitante in lettura metrica, Giuseppe Ramires, nonché presidente e direttore artistico dell’Associazione.
L’Ensemble Berlin nasce, nel 1999, per iniziativa dell’oboista Christoph Hartmann, oboe solista dei Berliner Philharmoniker e di una porzione di solisti della grande orchestra tedesca. Il debutto avviene in occasione del Landsberger Sommermusiken, un festival musicale estivo creato e diretto, a tutt’oggi, dagli stessi strumentisti di questa formazione e che ospita regolarmente alcune fra i migliori gruppi cameristici tedeschi ed europei. Dopo il grande successo di pubblico e di critica fatto riscontrare al festival Landsberger Sommermusiken, i musicisti della Filarmonica di Berlino hanno deciso di esibirsi come Ensemble Berlin, anche al di fuori della loro rassegna. Così, dal 1999 ad oggi l’ensemble ha effettuato numerosi concerti, esibendosi nei più importanti festival e sale da concerto d’Europa.
Questo trio tedesco è una formazione aperta e flessibile che può includere archi, fiati e, talvolta, il pianoforte, fino a contemplare numerose altre possibilità d’assieme strumentali, espressioni del vasto repertorio cameristico dal periodo classico in poi. Il repertorio del gruppo, vista la duttilità e l’eccellenza tecnica dei musicisti, è quanto di più elastica si possa immaginare e prevede, oltre al repertorio cameristico classico e alla musica del periodo barocco, l’esecuzione di adattamenti musicali, pot-pourris strumentali, romanze da salotto, divertissements ottocenteschi su temi tratti dall’opera, ricongiungendosi direttamente, in questo modo, alla fiorente e ricca tradizione dell’opera da salotto affermatasi nel XIX secolo. L’Ensemble Berlin ha inciso vari dischi. Ricordiamo le efficaci trascrizioni di due grandi classici della storia della musica: una versione per nonetto dalla Wandererphantasie di Franz Schubert e una versione per quintetto di fiati del quartetto d’archi di Giuseppe Verdi (accolto calorosamente dalla critica); il cd EMI dedicato alla musica di Antonio Pasculli (Editor choice per la rivista Gramophone); le recenti trascrizioni di altri due capolavori, i Quadri d’una esposizione di Musorgsky e Le Tombeau de Couperin di Ravel (record of the week per la RBB Kultur).
Tornando all’Eneide di Virgilio in concerto, l’idea è sorta nel prof. Ramires, già docente di lettere e latino, con la convinzione che il testo leggendario, tra viaggi di eroi e la fondazione di Roma, a distanza di duemila anni, mantenga una sua fortissima vitalità ed enfasi. L’artefice del progetto che ha avuto un ottimo riscontro anche nella matinée, organizzata con le scuole (600 posti occupati) il 13 febbraio, al Palacultura, “frequenta” l’Eneide da moltissimi anni, avendo dedicato tanti studi al suo autore. Inoltre, ha già effettuato nel 2014, alla Chiesa di S. Maria Alemanna, il primo libro sulle note sempre ispiratissime dell’artista, Giovanni Puliafito, proiettato da sempre verso la sperimentazione e specializzato nelle incursioni nel cinema.
Ben 800 versi epici (tratti dal secondo libro) sono protagonisti della scena e si fondono con il ritmo incalzante, costruito dal bravo pianista, dopo il confronto sulla narrazione con Ramires e le sue attente letture in italiano e in latino. “La potenza sonora della poesia virgiliana – spiega il direttore – può superare l’oggettiva difficoltà di una esecuzione in metrica e in latino. La musica, composta egregiamente da Puliafito, ha fatto il resto”.
Al mix poesia-melodia, quest’anno, si sono aggregate le due giovani ed emergenti arpiste, le gemelle Sabrina e Simona Palazzolo e due danzatrici, Aura Calarco e Ludovica D’Audino con la coreografia di Sofia Zanardi e la regia di Gabriella Bertuccini.
Il pubblico si è finora entusiasmato con questi nove quadri musicali. Per questo, la coppia artistica ha in mente di sviluppare la propria impresa nei prossimi anni, analizzando il terzo libro dell’Eneide, ampliando gli interventi ad altri concertisti dal vivo, con un numero più cospicuo di coreografie ed anche con elementi visivi, così da rendere più penetrante la multimedialità, insieme agli effetti vigorosi, già utilizzati, dei software audio e campionatore.
Apprezzare la letteratura attraverso la musica contemporanea sarebbe il sogno di tutti. L’impegno creativo si snoda come se fosse la colonna sonora di un film. “E’ strettamente legato al testo – chiarisce Puliafito – ma, invece delle immagini, abbiamo la lettura dei versi originali in latino. Ogni scelta di linguaggio musicale, i temi, la strumentazione si allaccia a doppia mandata alla storia, ovviamente secondo la mia interpretazione. Noi musicisti abbiamo suonato sul nostro strumento le parti da me scritte sui brani orchestrali preregistrati e riprodotti dal supporto tecnico live”.
L’organico del concerto nasce con pianoforte, due arpe, voce recitante e diversi brani orchestrali elaborati e concertati dal pianista. La partitura ha considerato da subito gli altri strumenti che Ramires ha prospettato al compositore. Le gesta eroiche esaltate dal ricordo delle armonie di quell’epoca, dettate dalle corde della lira, acquistano forza con la modernità dei suoni e l’incontro tra epopea e musica. La composizione di circa un’ora e dieci minuti corrisponde a circa un mese e mezzo di lavoro, intriso di studio letterario. “La musica non è un semplice sottofondo – commenta Puliafito – ma vive di leggi proprie, temi principali e secondari, estensioni e variazioni, il tutto sempre intrecciato al testo. La performance ha previsto due balletti che hanno dato la possibilità di rappresentare la vicenda anche con questa forma d’arte. Abbiamo unito partitura, versi e danza in un unico spettacolo, come se stessimo girando un film in teatro, in pieno stile soundtrack". Aspetteremo con altrettanto interesse il seguito di questa “saga musicale”.
Si consiglia di assistere ad altri due appuntamenti dell’Accademia Filarmonica e della “Bellini”: venerdì 27 febbraio, ore 19, al Teatro Vittorio Emanuele, “Sala G. Sinopoli” (IV piano), Orchestra da Camera “I Musici di Messina” con “Il Barocco italiano”;
sabato 28 febbraio, ore 18, al Palacultura “Antonello”, Andrea Rebaudengo pianoforte con “All’aria aperta”.
Si avverte il gentile pubblico che il concerto del Duo Ceci, in programma il 7 marzo, è stato rinviato a sabato 21 marzo, sempre al Palacultura, con inizio alle 18.