Chiodi e martello

di Ettore Sentimentale

Non si tratta di un oggetto misterioso contenuto nell’uovo di Pasqua…e nemmeno di una vincita milionaria a una delle tante lotterie nostrane.
Vorrei raccontare brevemente la gradita visita di una ragazzina di scuola media venuta a trovarmi nel pomeriggio di ieri, con in mano un piccolo sacchetto contenente un martello e dei chiodini, per chiedermi se poteva acquistare da me un crocifisso.
Dopo qualche scambio di battute mi sono reso conto che l’oggetto sacro che mi chiedeva serviva non a lei, ma era per l’aula della sua classe. Pensavo si trattasse della vexataquestio “crocifisso sì, crocifisso no” di cui tanto parlano i giornali, riportando il parere di favorevoli e contrari.
Mi sono permesso di chiedere ulteriori chiarimenti. E la ragazzina è stata maestra di vita: “Ne avevamo uno che qualche stupido ha tolto relegandolo in uno sgabuzzino, poi ne abbiamo messo un altro, portato da una mia compagna, alquanto bello e poi è scomparso. Ora ci siamo messi d’accordo e stiamo raccogliendo i soldi per comprarne un altro”.
L’ho interrotta un attimo per dirle: “Forse qualche compagno non vuole?”. E lei subito: “No, ci sono due compagni di altra religione, ma sono d’accordo per rimetterlo”.
A questo punto, ho posto la domanda diretta: “Ne avete parlato con il dirigente scolastico? Cosa ne pensa?”.
“Sì – ha affermato la ragazzina –ne abbiamo parlato con lei e ci ha detto che la cosa non la riguarda. Ma possiamo quindi fare quanto abbiamo in mente di realizzare. Piuttosto, dove potrei compre un piccolo crocifisso? Se il negozio si trovassi qui vicino, potrei andare subito. Non ho molto tempo perché devo andare a trovare la nonna che abita qui vicino. Guardi, ho già raccolto una sommetta”.
“I negozi che solitamente vendono questi oggetti si trovano più al centro-città – risposi“.
E lei: “Mi faccia un favore. Lo acquisti lei. Che sia un crocifisso molto semplice. Io tornerò domani pomeriggio e le darò i soldi”.
“Stai tranquilla – aggiunsi – domattina dovrò andare da quelle parti e ne prenderò uno. Ci vediamo domani pomeriggio. Per i soldini, non devi preoccuparti. Ciao”.
Nella tarda serata mi sono confermato in quel che ho sempre pensato: i ragazzi possono veramente trasformare i cuori pietrificati degli adulti. E per farlo…occorrono chiodi e martello.
Infine è sorto spontaneo l’accostamento con la XI Stazione della Via Crucis (“Chiodi e martelli”) di Jacques Gaillot, ove – a giustificazione di quanto fatto – i carnefici dicono: “Non si poteva fare nulla, non abbiamo fatto altro che eseguire gli ordini”.
I ragazzi insegnano ai grandi che prima di osservare formalmente una disciplina, c’è il rispetto della coscienza “delicata” degli altri da tutelare.