Attendendo la pubblicazione della nuova enciclica di Papa Francesco “Laudato si” sull’ecologiae la manifestazione del 20 giugno prossimo a Roma, “Difendiamo i nostri figli”. Stop gender nelle scuole”, ho letto e dunque presento un ottimo libretto che la Mondadori ha pubblicato qualche mese fa, “Cari genitori, cari bambini”, una miscellanea dei discorsi di Papa Francesco riguardanti l’importanza della famiglia e del matrimonio cristiano che deve durare per sempre.
Ho ricevuto il libro in dono di fine anno dai genitori dei miei bambini della scuola primaria. Per il suo linguaggio semplice, il testo, potrebbe essere utilizzato come ottimo strumento dagli insegnanti di Religione per far conoscere l’importante magistero di Papa Francesco anche ai bambini della scuola.
Stiamo vivendo un periodo storico difficile per la famiglia e per i suoi legami che si sfaldano sempre più. “Papa Francesco ci offre la testimonianza sapiente e paterna del suo magistero e ci regala parole di fede e incoraggiamento non solo per il nucleo familiare in genere, ma per ogni suo componente (dai genitori ai bambini ai nonni) in particolare”.
Il testo curato da Giuliano Vigini, pubblica una raccolta di discorsi, tenuti dal 2013 al 2015, da papa Francesco non solo sull’ambiente familiare, della sua centralità, degli affetti, la maturazione dei figli. Il Papa parla anche di chi danneggia la famiglia nel suo crescere e nel suo aprirsi al mondo. Scrive Vigini nella presentazione: “ci sono, in realtà, ostacoli e distorsioni che ne frenano o appesantiscono il cammino….”, Per questo l’umanesimo cristiano a cui punta Papa Francesco – che non si stanca mai di richiamare – è la ricostruzione di un’ecologia umana in cui l’uomo sia ricondotto alla sua integrità, unità e dignità di persona, e il creato, così sfigurato per tanti aspetti nei suoi equilibri, sia restituito alla sua bellezza e armonia”. Tra le tante tematiche affrontate dal Papa con energia e determinazione tipiche del combattente, quella della difesa della famiglia, è la battaglia più importante, “in cui si gioca il destino di tutti”. In questa battaglia, c’è proprio la famiglia cristiana ad essere chiamata a rendere testimonianza nella quotidianità dell’esistenza per rendere la società più giusta e solidale. Le famiglie cristiane che di fronte a quelli che brandiscono la “bandiera della libertà”, e sostengono la “cultura del provvisorio”, devono con la loro testimonianza, affermare la sacralità di una promessa che è per sempre e che è proiettata nel futuro.
Guardando alla famiglia di Nazaret, a Maria, madre esemplare che ascolta, decide e agisce, e a Giuseppe, uomo forte e di animo grande, i coniugi cristiani trovano il loro modello di fede e di speranza. I discorsi scelti da Vigini, riguardano spesso i temi connessi all’infanzia e alla vecchiaia.“Bambini e anziani rappresentano i due poli della vita e anche i più vulnerabili, spesso i più dimenticati”. Pertanto in una società dove pare trionfare una cultura di morte, come ben diceva san Giovanni Paolo II, mi sembrano profetiche le parole di Papa Francesco, pubblicate alla fine del libro: “Cari fratelli e sorelle, i bambini portano vita, allegria, speranza, anche guai. Ma la vita è così. Certamente portano anche preoccupazioni e a volte tanti problemi; ma è meglio una società triste e grigia perché è rimasta senza bambini!” A noi italiani, europei, la risposta. In Italia, ormai da tempo, siamo al suicidio demografico, non nascono più bambini, i giovani non si sposano, anzi non hanno più neanche il desiderio. Le conseguenze di questo rifiuto sono abbastanza tragiche, si pensi alle pensioni. Il futuro per gli italiani non promette nulla di buono.Ma ritorniamo al libro, il Papa lo sa che il matrimonio e la famiglia sono in crisi. “Viviamo in una cultura del provvisorio, in cui sempre più persone rinunciano al matrimonio come impegno pubblico”. Per papa Francesco, “Questa rivoluzione nei costumi e nella morale ha spesso sventolato la bandiera della libertà, ma in realtà ha portato devastazione spirituale e materiale a innumerevoli esseri umani. Specialmente ai più vulnerabili”. Pertanto il Santo Padre è convinto che il declino del matrimonio sta portando alla povertà e auna serie di numerosi problemi sociali, che colpiscono principalmente, le donne, i bambini e gli anziani.
Per Papa Francesco occorre insistere su questi pilastri fondamentali che reggono una nazione, purtroppo da decenni i nostri governi sia di destra che di sinistra non hanno capito l’importanza fondamentale della famiglia e dei figli. Il matrimonio per sempre e la famiglia naturale con figli allo Stato conviene. Occorre aiutare i giovani a superare soprattutto “la mentalità dannosa del provvisorio” e di avere il coraggio di cercare l’amore forte e duraturo, andando controcorrente.
Il Papa ci invita a non cadere “nella trappola di essere qualificati con concetti ideologici. La famiglia è un fatto antropologico, e conseguentemente un fatto sociale, di cultura”. La famiglia non è né conservatrice néprogressista, “la famiglia è famiglia!”.
Il Papa ci invita a non lasciarci condizionare dai concetti di natura ideologica. Infatti per la prossima manifestazione di Roma, sono stati invitati tutti, senza sigle partitiche o associative. A questo proposito monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, aderendo alla manifestazione promossa dal comitato “Difendiamo i nostri figli”, in un comunicato ha detto “C’è la volontà di distruggere la radice profonda e culturale del nostro popolo. Quello che è in questione non è soltanto la difesa del grande tesoro della tradizione della famiglia cattolica – che è stata il soggetto vivo ed attivo per secoli della vita sociale – ma la possibilità di una libertà autentica della persona in tutte le fasi della sua vita, dalla nascita fino alla fine. Penso alla cura della libertà della persona come difesa della vita e della sua sacralità, come difesa di ciò che la natura ha stabilito per quanto riguarda la procreazione; ma anche alla difesa della libertà di educazione, che è strettamente connessa alla libertà della vita.
Tuttavia la difesa della famiglia deve interessare tutti.
Certo Papa Francesco è consapevole che al giorno d’oggi per formare una famiglia, ci vuole coraggio, le difficoltà sono tante, però occorre precisare che “i nostri nonni si sono sposati in condizioni molto più povere delle nostre, alcuni in tempo di guerra, o di dopoguerra…Dove trovavano la forza?”. E’ consapevole che essere genitori è faticoso, però bisogna trovare il tempo di giocare con i propri figli e soprattutto i nostri giovani che soffrono di orfandad, cioè di orfanezza, dice spesso il Papa. “I giovani sono orfani di una strada sicura da percorrere, di un maestro di cui fidarsi, di ideali che riscaldino il cuore, di speranze che sostengono la fatica del vivere quotidiano”.
I figli sono un dono di Dio, “una società avara di generazione, che non ama circondarsi di figli, che li considera soprattutto una preoccupazione, un peso, un rischio, è una società depressa”. Il testo offre tanti e importanti spunti di discussione come quello della presunta povertà delle famiglie numerose, per Papa Francesco, queste sono opinioni semplicistiche: “…la causa principale della povertà è un sistema economico che ha tolto la persona dal centro e vi ha posto il dio denaro; un sistema economico che esclude sempre i bambini, gli anziani, i giovani senza lavoro(…) e crea la cultura dello scarto che viviamo”. Termino con l’invito del Papa a difendere le famiglie dallenuove colonizzazioni ideologiche, che attentano alla sua identità e alla sua missione.
Domenico Bonvegna
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