di Vincenzo Andraous
Parigi siamo noi, ogni morto e ferito siamo noi, ogni piazza e periferia devastata siamo noi, sopra e sotto l’inferno siamo noi, di lato e al centro di ogni eventuale paradiso siamo noi.
Prepariamoci a un dispendio inusitato di strategie ad alta tensione e retoriche a bassa violenza contrapposta, buonisti e giustizialisti faranno stelle filanti, ci saranno saggi e sapienti che non sono a dirci cosa è accaduto, cosa è meglio fare, cosa accadrà oggi che è già domani. Il sangue della vergogna come ha detto un mio carissimo amico, si tratta davvero di sangue della vergogna, sangue degli innocenti, sparso all’intorno dalle bugie, delle costruzioni sottobanco, delle menzogne vendute a caro prezzo, sangue che sgorga dagli innocenti trucidati a sangue freddo. In ogni dove a da ogni parte. No, non è guerra, non è conflitto, non è mondialità che s’arrocca alla tutela dei principi universali, è ciò che la fede concima quando diventa politica nella volontà di conquista, è sterco di infamia quando il debole serve a fare grande un Dio che non c’è più, perchè spazzato via dalle vendette, ritorsioni, reazioni, nelle carni smembrate di donne, vecchi e bambini, di giovani improvvisamente annientati da ogni diritto e dovere di una possibile speranza. Parigi siamo noi, forse occorre ritrovare DIGNITA’, consegnare DIGNITA’, fare debita manutenzione alla DIGNITA’ di ognuno e di ciascuno, forse è giunto il momento di smetterla con i veti incrociati, con gli interessi di parte, con le parole valigia in cui fare stare dentro tutto e il contrario di tutto, con i voli pindarici delle guerre sante e delle guerre svolte per fare notizia. Forse quel sangue innocente una volta per tutte ha dichiarato guerra vera all’ingiustizia, ingiustizia, ingiustizia.