Gentile direttore,
Ieri, dopo due giorni di “astinenza informativa”, mi sono connesso con IMGPress e ho letto sia la lettera di P. Lonia, chela risposta del prof. Filloramo, ambedue relative all’articolo “La pazienza di Giobbe”, articolo pubblicato il giorno 20 febbraio u.s. sul Foglio elettronico. Mi si consenta di dire cheho ritenuto tragicomico quanto ha scritto Lonia, probabilmente in nome della curia arcivescovile e, quindi, non ho potuto fare a meno di ridere di cuore. Mentre ridevo, dicevo però, fra me e me:“Ma cosa è successo mai? L’augurio di quel prete di mezza età, di cui si accenna nella risposta di Filloramo – guarda caso – si è concretizzato in così poco tempo?”. Poi ho aggiunto: “Il prete, forse conosceva bene i “polli” a tal punto da immaginare come imminenti le conseguenze “catastrofiche” prodotte dall’articolo di Filloramo”. “Il soviet supremo della diocesi” (titolo da Lei parafrasato come cappello della risposta) è probabilmente saltato. Se è cosìne è prova, proprio, quella lettera con la quale il Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali contemporaneamente ha aggredito il Direttore di IMGPresse l’autore del pezzo che gli ha fatto saltare i nervi. Tanti hanno capito che il “re è nudo” e a quanto pare solo i preti (?) non se ne accorgono. Gentile Direttore, Le consiglio di rammentare, particolarmente ai sacerdoti, che imbrogliare agli altri è deleterio e grave, ma imbrogliare a se stessi è segno di schizofrenia, per curare la quale è necessario fare ricorso agli specialisti. Quanto a professionalità giornalistica, richiamata da P.Lonia nella succitata lettera, mi permetto suggerire a lui e ai suoi amici la lettura del testo di Francesco Occhetta: “Le tre soglie del giornalismo”, UCSI Editore, 2015 e di rileggere (sicuramente ha il testo) la prefazione di Monica Maggioni, ove cita Chersterton che dice: “Un uomo che costruisce un sistema intellettuale deve costruire come Neemia, con la spada in una mano e la cazzuola nell’altra. L’immaginazione, la qualità costruttiva, è la cazzuola, e l’argomento è la spada”.
Distinti saluti.
C.P.