di ANDREA FILLORAMO
Ritengo gratificante scrivere sulla diocesi messinese, una diocesi che è stata anche la mia e verso la quale, per il mio lontano passato, nutro dei sentimenti di viva gratitudine. Grande, perciò, è il legame che ho con i preti di questa diocesi, che considero amici e che cerco di aiutare, così come posso, servendomi particolarmente del “potere della penna”. Ma come faccio a scrivere di quanto avviene in questa diocesi sevivo a 1300 chilometri da Messina? Per scrivere i miei articoli, mi servo delle notizie, delle email, dei giornali e di Internet, che è, come sappiamo un “pozzo senza fondo”, che contiene le “res gestae” che là, come altrove, si svolgono. La storia recente di questa storica e prestigiosa diocesi che è stata quella di Paino, di Fasola, di Cannavò e che adesso – da quasi sei mesi – è “sede vacante”, per determinati “fatti”, coperti ancora da “silenzi”, “misteri”, “personaggi” e per la citata “dimissione” del suo vescovo, appare coperta da una “nebbia fittissima”, che alcuni preti vorrebbero diradare. Essi, però, temono ancora di esporsi e preferiscono riempire le pagine di Facebook, dove denunciano situazioni che altri vorrebbero tenere nascoste. Qui, di seguito un sintetico “rilevamento” dei post rintracciati di quest’ultimo mese, nei suoi profili.
DA Facebook
1. “Si parla tanto di trasparenza… ma chi ha il "potere" è veramente "limpido" (non mi interessa se lo è con se stesso), “trasparente" con il popolo che ha diritto di sapere e di conoscere? Chi conosce il passato prossimo (a iniziare dall’alluvione di Giampilieri, alla casa di Mons. Maiorana, al testamento Bertolami, alle motivazioni dell’allontanamento del vescovo emerito) di questa nostra Chiesa comprende a cosa mi riferisco. Avremo una verità? Oppure dobbiamo attendere il giudizio universale?”.
2. “Non si corre il rischio di creare scandalo per la troppa superficialità di chi pensa di essere al potere e agisce come se fosse vescovo pro tempore non ricordandosi che esiste un Amministratore? Forse si pensa che la gente sia così stupida che non sa usare internet per verificare chi è colui che è stato assegnato come "cappellano"? E se leggendo, come già è stato fatto, viene a conoscenza di scandali (non solo quelli che qualcuno ha definito "moti passionali, comuni a tutti" – ma è vero?), come la mettiamo? E se poi la gente non viene in chiesa è perché è lontana o perché la allontaniamo? È vero che in chiesa si va per "celebrare l’amore di Dio, ma – come diciamo – l’occhio vuole la sua parte”.
3. “Chi ha in mano il potere in questo periodo cerchi di non cadere… basta poco per aprire qualche armadio e far uscire da esso scheletri del passato che lo svergognerebbero. E poi si ricordi che "chi vuol essere il primo, si faccia servo di tutti". A buon intenditore poche parole.
4. La Verità vi farà liberi. Incomincia a farsi strada nella Chiesa di Messina ovattata da falsità e timori.
5. Abbiamo bisogno di conoscere tutta la verità. Nomine fatte all’ultimo momento; spostamenti di parroci retrodatati, ma avvertiti telefonicamente qualche giorno prima della partenza; vendette e stalking nei confronti di qualche prete; copertura e silenzio su alcune situazioni scabrose, contro ogni dettame di papa Francesco; la circuizione di un malato; l’eredità Bertolami (si dice che un appartamento è stato donato alla Diocesi: ma gli appartamenti erano due: l’altro che fine ha fatto?); buchi economici… Perché non dire tutto se tutto è limpido? Il nascondere o il non parlare non fa altro che incrementare dubbi, mormorii…far perdere la fiducia nella istituzione "Curia & Company".
6. Ma chi ha veramente proposto di pregare "pro eligendo episcopo" di Messina? Si continua ancora con le solite buffonate! Gli alti vertici hanno deciso…hanno proposto e poi (il più raccomandato o il più fes… o il più grad…) è presentato come "scelto dallo Spirito" per essere pastore e guida della nostra Chiesa locale. Ma quando la smettiamo di credere a tutto ciò? …Solo manovre di potere, coperte da falsa spiritualità.
Mi chiedo: leggendo questi post, si può tacere?