Sarà presentato a Catania, mercoledì 16 marzo, alle ore 17 (Chiesa San Francesco Borgia, via Crociferi), il catalogo che racchiude, documenta e completa il percorso di studi avviato dalla storica dell’arte Luisa Paladino su Filippo Liardo, artista al quale nell’autunno del 2014 ha dedicato l’omonima mostra, realizzata dalla Soprintendenza di Catania, diretta da Fulvia Caffo, presso la sala Koinè del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, riunendo per la prima volta un cospicuo numero di dipinti poco o per nulla conosciuti o mai esposti.
Dopo un’introduzione della scrittrice Giovanna Giordano, sarà Luisa Martorelli del Polo Museale della Campania a presentare il volume.
Pubblicato per i tipi della Regione Siciliana, il catalogo ricostruisce la vicenda umana e artistica di Filippo Liardo, pittore, disegnatore, incisore che, dopo le giovanili prove ritrattistiche, a Palermo discepolo di Salvatore Lo Forte e a Napoli di Domenico Morelli, suo maestro d’arte e di vita, e l’esperienza fiorentina della macchia, rappresentò al seguito di Garibaldi episodi del Risorgimento italiano, in parte illustrati sul settimanale parigino “Le monde illustré” di cui fu assiduo collaboratore, approdando nella maturità, dopo un attivo soggiorno a Frascati ospite del principe Borghese, ai modi dell’impressionismo francese, scegliendo Parigi come sede definitiva. Animano il volume, suggerendo pronto riscontro all’indagine scientifica della studiosa, le immagini delle opere esposte nella recente mostra monografica e quelle relative a nuove identificazioni di dipinti dell’artista. Un accurato lavoro di ricerca, quello della Paladino, fra le opere custodite da collezioni private e pubbliche o passate sul mercato antiquario.
Insieme al più celebre dipinto di Liardo – la “Sepoltura garibaldina” della Civica Galleria d’Arte Moderna di Palermo – il catalogo propone le schede scientifiche delle opere in mostra a Catania. Fra queste un significativo gruppo di dipinti di proprietà del Museo Nazionale di Capodimonte (in deposito presso l’Avvocatura dello Stato di Napoli e la Camera dei Deputati), della Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo, del Museo Civico “Baldassare Romano” a Termini Imerese e di collezionisti privati, oltre a un cospicuo numero di opere su carta in gran parte inedite dai fondi del Museo Interdisciplinare Regionale di Catania e della Biblioteca Civica di Leonforte.