di EveryOne Group
8 aprile, International Romani Day: la Giornata Mondiale del Popolo Rom. Lo celebriamo con la musica del maestro Cornelio Teisann, le poesie del libro del nostro co-fondatore e co-presidente Roberto Malini, “Il silenzio dei violini,” e il nostro plauso alle istituzioni di Genova, la città in cui si incontrano i “taraf” Rom che suonano nelle strade, applauditi dalla cittadinanza; dove molti Rom – che non vengono sgomberati – accedono al mercato del lavoro grazie alle loro qualità, mandano i figli a scuola, collaborano con i mediatori culturali e gli studiosi per far conoscere le tradizioni del loro popolo ai genovesi, nelle scuole e nelle sedi che ospitano eventi d’arte e cultura. Senza bisogno di astrusi “progetti di inclusione" che servono solo all’associazionismo parassita, senza scrupoli e inutile. “Siamo molto sorpresi,” ha dettto recentemente Roberto Malini nel corso di un’intervista radiofonica, “che alcune associazioni abbiano criticato in questo 2016 – e pubblicamente – proprio la città di Genova. Ci pare una critica pretestuosa, da parte di chi vorrebbe ricevere supporto istituzionale proprio per mettere in atto quei progetti che da decenni dimostrano di essere inefficaci e di non avere alcuna influenza sulla crescita civile della nostra società”. Non affermiamo che Genova sia perfetta, sotto l’aspetto dei rapporti fra istituzioni e minoranze etniche, ma è la città che non le perseguita e concede loro quegli spazi che tante volte sono sufficienti per entrare a far parte della società in modo costruttivo, creativo, utile. E umano.