di Roberto Malini
Mentre in Italia è in corso una vera e propria caccia all’uomo nei confronti dei migranti che cercano di raggiungere la Francia (retate a Savona e Ventimiglia); mentre centinaia di profughi vengono deportati in quelle stesse nazioni da cui sono fuggiti perché colpiti da gravi forme di persecuzione, senza alcun rispetto dei loro diritti umani; mentre le autorità sgomberano e perseguono le famiglie Rom indigenti ed escluse, impedendo loro di fermarsi persino nei luoghi più desolati e costringendole a un penoso peregrinare; mentre tanto dolore si abbatte su chi è più debole e dovrebbe – invece – essere difeso, i media si dedicano a tutt’altro tipo di argomenti, in particolare il campionato europeo di calcio 2016, indifferenti a tragedie di proporzioni spaventose. Quando riprenderà coscienza la cultura e si dedicherà a queste necessarie istanze di civiltà? Quando la smetterà di esibire ovunque la propria vacuità, la propria mancanza di ideali e prospettive civili? I nostri difensori dei diritti umani – che sono anche poeti e artisti – in questi giorni, come sempre, si sono dedicati a delicati casi umanitari, salvaguardando i diritti di alcuni rifugiati, ponendosi a fianco di alcune famiglie Rom perseguitate, sostenendo eventi importanti come il Gay Pride in Uganda. Li abbraccio, li ringrazio e ribadisco il mio orgoglio di averli fra i miei amici più cari.