Don Benedetto e il Vescovo La Piana….

di ANDREA FILLORAMO

Poiché, da tempo, come i lettori di IMGPress sanno, cerco di dare disinteressate informazionidi quanto è avvenuto e avviene nella chiesa messinese, don Benedetto, un oscuro presbitero, invia sconsiderate email, che non sto qui ad analizzare in dettaglio, contenenti insulti a me, ai preti ai quali io sono amichevolmente legato, ai giornalisti, rei tutti di dire la verità. A tutt’oggi ancora egli, da “ex-cane sciolto” all’interno del clero peloritano, non intende porre un freno a questa sua “mania” e ha inviato un messaggio dove riferisce, ancora una volta, di congiure nei confronti dell’ex arcivescovo emerito, organizzato e attivato da me e dai miei amici preti. Chi legge, in queste missive, non può non notare l’appassionata sua difesa dell’arcivescovo La Piana. Tale difesa sarebbe indubbiamente legittima se fosse garbata e depurata, non solo dai molti errori formali ma anche interpretativi dei fatti accaduti, e se fosse contenuta, quindi, nell’alveo di quanto è stato sicuramente accertato. Non si possono ancora “nascondere” accadimenti e fatti ormai conosciuti da tanti e che da tempo circolavano in tutta la città, né può essere contraddetto l’ex Amministratore Apostolico Raspanti che riferiva di un buco nel bilancio diocesano di ben 4 milioni di euro. È bene che questo dato don Benedetto se lo metta in testa e non lo dimentichi mai. È lecito, quindi, chiedersi: “perché questo prete si comporta così?”. Azzardo qualche ipotesi: il“lecchinaggio”, vizio non soltanto di alcuni o molti preti,è un atteggiamento al limite della viltà e della coscienza e ha un peso rilevante nella vitae influisce pesantemente sulle dinamiche del comportamento e su certi atteggiamenti di chi lo pratica. In chi lo ha sempre praticato, poi,è duro a morire: rimane sempre come un atteggiamento psicologico e come un “habitus” mentale, anche quando manca l’altra parte di cui si è diventati adulatori. È certo che Mons. Calogero La Piana meriterebbe altri avvocati difensori, diversi per cultura, preparazione da quella di don Benedetto, che, pur avendo fatto sicuramente studi classici e teologici, sconosce le basi essenziali della lingua italiana, dimostra una grande ignoranza e molta imprudenza, che, professandosi amico intimo e confidente di La Piana, arreca sicuramente danni irreparabili al suo buon nome, più delle accuse che gli vengono mosse.