di ANDREA FILLORAMO
Nel periodo medioevale nella Chiesa Cattolica, erano molto frequentii pellegrinaggi, viaggi compiuti esclusivamente per devozione, ricerca spirituale o penitenza verso luoghi considerati sacri, in particolare verso Gerusalemme, Roma e Santiago di Compostela. Chi allora partiva e andava in pellegrinaggio si faceva straniero e di questa condizione si assumeva le fatiche e i rischi, sia interiori che materiali, in vista di vantaggi spirituali e in cambio della salvezza o del perdono dei peccati. Nei tempi recenti con la desacralizzazione della cultura, il pellegrinaggio si è sempre più intrecciato con quella del turismo di massa, del qualeè stato considerato una specie di sottoclasse, ed è stato consegnato, perciò, nelle mani degli operatori economici del settore. E’ nato, così, il turismo religioso, un turismo in continua crescita, con un notevole risvolto economico. Si muovono, oggi, oltre 300 milioni di persone l’anno, con un volume di affari che supera i 18 miliardi di dollari.Oggi sono tanti i luoghi del turismo religioso in Italia. Fra questii luoghi di San Francesco, il Vaticano, le zone di Padre Pio, i santuari della Madonna di Loreto e di Pompei, quello di Sant’Antonio da Padova. Fuori dall’Italia, abbiamo particolarmente Lourdes e Medjugorje. Lourdes è un comune francese, situato nel dipartimento Hautes Pyrenees, nella regione Midi-Pyrenees. Nel 1858 il comune di Lourdes assunse grande notorietà, in Francia e all’estero, a seguito delle apparizioni mariane di cui sarebbe stata spettatrice la giovane contadina Bernadette Soubirous, poi canonizzata. Nei decenni successivi la città divenne una delle più importanti mete di turismo religioso e oggi accoglie circa sei milioni di visitatori ogni anno provenienti da ogni angolo del mondo. Su Medjugorje e sulle presunte apparizioni, alle quali danno credito milioni di persone, mi si conceda di soffermarmi nuovamente. Il motivo è dato dal fatto che i “fedeli” della Sicilia e, in particolare quelli di Messina, cheè una provincia con il più basso reddito pro capite, spendano “fior di quattrini” per recarsi a Medjugorje, in attesa sempre che fra le nuvole possano individuare il volto della Vergine o che possano essere testimoni di presunti miracoli. Ciò avviene “per merito” di alcuni preti divenuti accompagnatori turistici e solerti organizzatori di “pellegrinaggi” in varie parti del mondo ma sempre con uno sguardo particolare a Medjugorje. Basti pensare ai giudizi – durissimi, sferzanti, al limite della derisione – che Papa Francesco ha destinato ai falsi veggenti. Scrive L’Eretico di Siena: “La parola che conta, però, è ancora da mettere nero su bianco, anche perché pare chiaro che il pur tranciante Papa Francesco non potrà dire “apertisverbis” ciò che pensa (e che in Vaticano hanno sempre saputo), cioè che a Medjugorje si sia consumato un gigantesco (ma ben spiegabile) imbroglio ai danni della credulità popolare, con alcuni che ci hanno lucrato (e ci lucreranno). La Chiesa – che in questo è magistra – dovrà trovare qualche formula compromissoria, cautelativa, per salvare il salvabile, capra e cavoli insieme: non potrà mai mettere nero su bianco di avere sempre saputo”. Resta il fatto che “Medjugorje, da paesino sperduto e sassoso, con enorme emigrazione, è diventato un supermarket della Fede, con ricadute enormi sull’economia locale: posti letto, oggettistica religiosa, e via dicendo”. Dispiace per i tanti che sono andati (e continueranno ad andare, ne siamo certi) in buona fede, solo perché alle prese con un bisogno personale di spiritualità o in quanto prostrati dal dolore, personale o familiare. Molti di loro avranno comunque trovato sollievo, e questo sollievo va compreso e rispettato”.Mons. PavaoZanic dice: “Le apparizioni della Madonna? Tutto falso: i veggenti mentono sotto ispirazione di Satana per arricchirsi economicamente”. La Madonna non approverebbe mai,infatti, che dei veggenti come Marija e Mirjana si costruiscano un albergo che può ospitare circa 150 persone con le offerte dei fedeli ingenui. A questo punto bisognerebbe dire: “Abbasso i creduloni!”, ma non è così. Fino a quando ci sarà qualche parroco zelante (fortunatamente non tutti ) e a Messina c’era fino a qualche tempo fa e non si sa se qualche altro segua le sue orme, che comprando un “pacchetto” di viaggio dalle Agenzie, aumenta fino al 30% il prezzo del singoloe ne intasca il ricavato (si tratterebbe, quindi, di un furto che gli ha reso molte migliaia di euro) bisognerà gridare: “abbasso quel prete che ha speculato sulla sofferenza e sulla buona fede altrui, aumentando anche in modo sproporzionato le bibite o altro di cui forniva il pullman in viaggio)”. Sarebbe nel passato bastato poco perché un vescovo nella visita pastorale “sgamasse” quel prete disonesto. Sarebbe stato sufficiente controllare i registri (battesimi, matrimoni, funerali, firma per la celebrazione delle messe). Avrebbe scoperto (cosa che ha fatto chi mi ha dato queste sicure informazioni) che quel prete si assentava in periodi diversi per circa tre mesi ogni anno dalla parrocchia per gestire e partecipare ai redditizi pellegrinaggi. Non si può non finire con le parole di Papa Francesco: “Il nostro popolo riconosce ‘a fiuto’ quali peccati sono gravi per il pastore, quali uccidono il suo ministero perché lo fanno diventare un funzionario, o peggio un mercenario".