di ANDREA FILLORAMO
Poche cose sappiamo di Maria, la madre di Gesù e poche parole conosciamo pronunciate da lei nella sua vita; sono quelle che i Vangeli ci dicono. C’è, tuttavia, chi ritiene che oggi Maria appaia, cioè si faccia vedere a Medjugorje, a Giampilieri e in altri luoghi, come nel passato si era fatta vedere a Fatima e a Lourdes, che parli e che consegni ad alcuni veggenti che affermano di fare da tramite, dei messaggi, che sono poi portati alla conoscenza di tutti. Ci chiediamo: “forse che tali apparizioni e tali messaggi hanno più valore degli stessi vangeli?”. L’unico commento che si può fare di queste apparizioni, pubblicizzate da qualche tempo anche dalle televisioni e che la Chiesa non riconosce è che chi pensa che la Madonna là appaia veramente, si nutre di strane credenze e di assurde superstizioni, al pari di chi accetta ad occhi chiusi le offerte dei maghi, dei ciarlatani, degli imbroglioni, dei venditori di pozioni magiche che affollano i siti di Internet e le testate televisive. Essi hanno una religiosità, che nasce dall’inconscio desiderio dell’infinito e che si nutre di pseudo-visioni, di santoni, di guru, di maghi, di fattucchiere, ecc. San Luigi Maria Grignon de Monfort (1673- 1716 ), che amava tanto la Madonna diceva: «Non date credito alle favole, ai racconti senza fondamento, non andate in cerca di visioni». Diciamo con estrema franchezza che i grandi santi, i grandi mistici, i grandi dottori della chiesa, hanno sempre preso le distanze dalle visioni e dai visionari. La Chiesa, infatti, non ammette facilmente la realtà delle apparizioni e pone dei criteri, ben sapendo che nei luoghi di apparizioni visitati da una moltitudine di fedeli, accompagnati da preti che si sono scoperti validi ed interessati accompagnatori del turismo religioso, possa nascondersi, assieme alla preghiera e alla devozione o anche alla conversione e alla buona fede di tanti, l’imbroglio. Per tal motivo essa mai obbliga a credere alle apparizioni neanche a quelle pochissime apparizioni da essa riconosciute. Per la Chiesa, quindi, che accetta e che fa proprie le discipline nate ed affermate nell’Ottocento, quali la psicologia, l’antropologia, la sociologia, e che ammette che esistano tante patologie dello spirito, ritiene che tante cose che prima non si potevano verificare, attraverso tali scienze e la ricerca, oggi si rivelano false e infondate. Si può essere perfetti cattolici, quindi, senza credere alle apparizioni e senza andare a Medjugorje. Alle apparizioni, anche a quelle poche approvate dalla chiesa, non si deve, infatti, accordare un assenso di fede cattolica, quella fede, cioè, che la chiesa propone a tutti quanti e che tutti quanti sono tenuti ad accogliere. Per quanto riguarda, poi, i messaggi che i veggenti fanno conoscere dopo ogni apparizione, occorre chiedersi se corrispondono a quanto contenuto nei vangeli. Per fare ciò, occorre individuare quel modello di elaborazione dei messaggi e delle apparizioni, al quale tutti i veggenti adesso si ispirano. Il cliché vale per tutte le presunte apparizioni della Madonna: esso afferma innanzitutto che ci troviamo in un periodo buio della storia, come non c’è stato mai, pieno di male e di incognite;che Dio è stanco del male operato dagli uomini;che è irato nei confronti dell’ umanità peccatrice, che, per tali motivi, dobbiamo attenderci imminenti castighi; infine, che solo la Madonna può intervenire per fermare la mano di Dio. Maria diventa, in questo modello, la garanzia della stessa apparizione. A conferma, poi, delle apparizioni vengono annunciati dei segni straordinari nel cielo. Ma sono queste delle verità presenti nei vangeli? Esaminiamo punto per punto le varie tappe di questo modello e confrontiamole con il messaggio cristiano che ricaviamo dalla rivelazione. Iniziamo dall’affermazione che la violenza e la degradazione morale hanno invaso il mondo. Ma è proprio così? Basta interrogare la storia per sapere che in ogni tempo ogni generazione ha rimpianto il passato e che angosciata del futuro si è lamentata del presente Sono stati i “laudatores temporis apti”, esistenti in ogni tempo che hanno considerato il loro tempo come il peggiore. Ma sicuramente non è così. Il passato mai può darci alcuna lezione di moralità, di equità, di tolleranza, di libertà, di mancanza di crudeltà. Platone, quattro secoli prima di Cristo scriveva: ‘…ognuno dà la caccia, con la rete, al proprio fratello. Oggi il padre si abitua a essere simile al figlio e a temere i figlioli, e il figlio simile al padre e a non sentire ne rispetto ne timore dei genitori per poter essere libero……il maestro teme gli scolari, gli scolari si infischiano dei maestri; i giovani si pongono al pari degli anziani e li imitano nei discorsi e nelle opere, mentre i vecchi accondiscendono ai giovani e si fanno giocosi, imitandoli per non passare da spiacevoli e dispotici’. Spostiamoci dalla Grecia a Roma dove rintracciamo Giovenale che dice: ‘beati i tempi dei re e dei tribuni quando a Roma bastava una prigione’; oggi a Roma c’è una delinquenza che non si può più circolare per le strade. Cosa significa tutto questo? E di esempi se ne potrebbero fare tanti … Oggi non abbiamo un paradiso perduto, ma è un paradiso da costruire. L’umanità, forse, non sarà molto migliorata, ma certo non è peggiorata. L’idea dell’umanità che ha raggiunto ormai il massimo del degrado morale, presente nei messaggi attribuiti alla Madonna, non è certamente compatibile con l’insegnamento di Gesù, che ha una visione ottimista sull’umanità. L’altro tema, che viene proposto in queste apparizioni, è l’ira di Dio, che ormai è giunta al colmo e il castigo. La parola “castigo” è completamente assente nei vangeli. Nel messaggio di Gesù, l’immagine che lui dà di Dio, è quella di un Padre che è amore e l’unica maniera che ha per mettersi in comunicazione con gli uomini è quello dell’amore. Poi questo amore può essere accolto o no, questo compete agli uomini, ma da parte di Dio non c’è nessun castigo. Quindi pensare che adesso Dio voglia castigare l’umanità, questo è contro il messaggio di Gesù. E’ anche contro il messaggio di Gesù che Maria svolge il ruolo di parafulmine dell’ira di Dio. Dio non è nel Nuovo testamento il Dio terribile da cui ci deve proteggere, quindi Maria non può essere presentata come una che non ce la fa più a reggere il braccio carico d’ira di Dio contro l’umanità, un’immagine che rimanda a miti antichi. Il Dio delle pseudo apparizioni assomiglia più a Giove che scaglia il fulmine sull’umanità che al Padre che a tutti dimostra amore. Un’altra caratteristica delle apparizioni, poi, è sempre quella di una Madonna tetra, lugubre, lamentosa, e soprattutto una Madonna che piange. Piange copiosamente lacrime, se di sangue meglio. Eppure risulta che nei vangeli Maria non piange mai. Presso la croce di Gesù, non c’è una mamma che piange, per la morte del figlio, ma c’è la discepola che sceglie di fare la stessa fine del suo maestro: questa è la grandezza di Maria presso la croce. Presso la croce – scrive l’evangelista Giovanni –Maria sta in piedi, non si accascia, non piange. Andiamo all’ultimo punto: come garanzia dell’autenticità delle apparizioni e delle minacce, i veggenti affermano che ci sarà un segno straordinario. Da Fatima in poi, tutte le apparizioni diranno che ci sarà un segno. A Fatima, il segno straordinario fu il sole che fece un girotondo e lì ci fu un giallo perché l’Osservatore Romano, volendo favorire questa apparizione, pubblicò una foto della danza del sole, ma era un falso talmente fatto male che, dopo qualche giorno, fecero la verifica e allora dissero: «era un fenomeno simile». Non potendo fotografare qualcosa di inesistente…. È un fenomeno simile!!…. Qua mi fermo. Ricordiamo che Gesù chiama “generazione adultera e perversa quella che cerca i segni”. Scrive San Paolo nella prima lettera ai Corinzi: “mentre i giudei chiedono segni e i greci cercano la sapienza, noi predichiamo Gesù Cristo crocefisso, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani”. A questo punto è lecito chiedersi: “le apparizioni e i messaggi della Madonna a Medjugorje e negli altri luoghi sono delle “bufale” bene o male confezionate?”. Io credo di sì.