ARRIVA MONSIGNORE

di ANDREA FILLORAMO

Da giorni le telefonate e gli incontri dei preti si moltiplicano. C’è la chiara sensazione che finalmente la diocesi peloritana avrà fra giorni il suo arcivescovo. I nomi che circolano sono pochi e le ipotesi che si fanno sono tante. Non è difficile immaginare il contenuto di uno di questi incontri spontanei del quale si ricostruisce un ipotetico dialogo.
– Finalmente siamo al traguardo. Messina fra giorni avrà il suo vescovo.
– Così almeno si dice. Era l’ora.
– Chi pensi che sarà? Ho saputo che sarà Mons…….., vescovo di……….
– Da molto circola questa voce, ma io non credo.
– L’ho conosciuto in un convegno. È un gran oratore.
– Abbiamo bisogno non di un oratore e poi non ha i requisiti richiesti da Papa Francesco.
– Tu chi pensi?
– Vuoi vedere che alla fine l’arcivescovo di Messina sarà Franco Montenegro?
– Ma che dici? Si brucerebbe subito… “nemopropheta in patria sua”e poi …il destino di Franco sarà un altro.
– Certo che le attese sono tante. Vuoi vedere che il papa ci tirerà uno scherzo da prete, cioè…..scusami…da papa?
– Che scherzo?
– Noi ci aspettiamo un vescovo noto ma lui ci manderà un semplice prete come noi.
– No…, non è possibile.
– Ormai è certo che i problemi più grossi della diocesi siano quelli economici. Occorre, quindi, che il nuovo arcivescovo sia non un bravo ma un ottimo amministratore, uno cioè che se ne intende. Le altre cose vengono dopo.
– Ma noi ci aspettiamo un bravo pastore, che raddrizzi quei preti che si lamentano di tutto ma poi fanno quello che vogliono.
– Ecco perché ti parlavo di scherzo da prete.
– Capisco
– Ricordi la favola di Fedro, di Zeus e la rana?
– Non me la ricordo.
– Te la ricordo io. La favola narra di un gruppo di rane che, abituate da tempo a muoversi liberamente per lo stagno, chiedono a Zeus un reautoritario che reprima il loro modo di vivere sregolato. Il dio, divertito dalla richiesta, non fa altro che lanciare nello stagno un pezzo di legno (un "travicello"), indicandolo come nuovo monarca dello stagno. Inizialmente le rane sono intimorite dal tonfo e vanno sul fondo, ma poco dopo scoprono che il loro sovrano non fa nulla a parte che galleggiare. Iniziano così ad avvicinarsi, a toccarlo, a salirvi sopra. Infine, lo provocano con ogni tipo di ingiuria e sberleffo, ovviamente senza ottenere alcuna reazione. Deluse dal dono, si rivolgono di nuovo a Zeus chiedendo un re che……………..credo che ti ricordi della conclusione.
– Sarebbe grave che avvenisse in diocesi ciò. E lo Spirito Santo che sceglie i vescovi dov’è?
– Lo Spirito Santo….ma ancora credi a queste cose? La scelta dei vescovi, se non interviene direttamente papa Francesco è data dal clientelismo degli altri vescovi.
– Poveri noi! Potremmo quindi cadere dalla padella nella brace.
– Certamente……Speriamo che non avvenga…ma se avverrà, siamo abituati e allenati ad arrangiarci.