di ANDREA FILLORAMO
Finalmente! Adesso l’arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela ha il suo arcivescovo designato. Si tratta del presbitero siracusano Giovanni Accolla. A lui i migliori auguri di buon lavoroche sarà reso efficace dalla Provvidenza che si prende cura del suo popolo attraverso il ministero episcopale. Da oggi si apre un nuovo capitolo di storiadi una diocesi, in cui, negli ultimi anni dell’episcopato di Calogero La Piana,molti pretihanno raggiunto il colmo dell’irresponsabilità, del menefreghismo, dell’indifferenza, stando in silenziodavantial disastro economico- amministrativo, morale e disciplinare, che ha costrettoalle dimissioni “forzose”il vescovo. L’orgoglio e il carrierismo hanno totalmente accecatoalcuni di loro,scelti come baluardo dal vescovo emerito.Essi hanno governato con il vescovo, loro protettore, un sistema clientelare, fatto anche di gelosie, rancori, inimicizie, pettegolezzi e, infine, mancanza totale di empatia con i confratelli. Essi, ancora, pur avendo attivamente partecipato alla gestione della diocesi,nullahanno detto, nulla hanno visto, nulla hanno sentito sul modo con cui venivano elaborate le decisioni importantie meno importanti del vescovo. Pur di rimanere sempre a galla, hanno preferito tacere, talvolta mentire, spesso nascondere ciò che in realtà era a conoscenza di molti e che, al dire dell’ex Vicario Generale, era contenuto in files che non si dovevano aprire (si rammenti la famosa e penosa conferenza stampa organizzata stupidamente dopo le dimissioni dell’arcivescovo). Si deve dare atto della particolare attenzione di Papa Francesco nei confronti di questa diocesi. Papa Bergoglio certamente non per le lettere anonime, che al dire di La Piana, venivano inviate a lui e alla Santa Sede, ma per quanto, attraverso altre vie, gli perveniva, è intervenutoper liberare la diocesi dagli ostacoli che si frapponevano ad un ritorno alla normalità. Il Papa adesso ha nominato un nuovo arcivescovo,e l’ha destinato non a costruire nuove chiese o a rendicontare su quelle costruite. Questo servizio, svolto fino a oggi da Accolla, certamente importante,il nuovo arcivescovo lo lascerà ad altri. Egli, accettando la nomina, si accinge ora a percorrere un cammino estremamente difficile e irto di difficoltà.Si tratta di riedificare pastoralmente una chiesa, quella messinese, che rischiava di essere demolita dall’ignavia umana. I fedeli, i preti, i diaconi, i religiosi e le religiose vogliono vedere in lui il pastore e nient’altro.
Mons. Accolla ha scelto come motto: “In caritate et veritate servire". “Non conosco la situazione di Messina, ma so cosa il Signore ci chiede e lo proporrò a tutti – ha detto mons. Accolla -. Qualsiasi percorso comincia ai piedi della croce e quindi è necessario vivere in maniera forte la carità e la comunione ecclesiale. La città di Messina è porta per la Sicilia e per il Sud. La Vergine Maria ci invita ad estendere la sua benedizione a tutti coloro che abitano o fuggono dai Sud del mondo, dalla emarginazione, dalla guerra e dalla povertà. La sua vicinanza ci sia di sostegno nella costruzione di ponti di speranza, di amore e di vita nuova attraverso la carità e la verità". In bocca al lupo, eccellenza!