di ANDREA FILLORAMO
Messina la città dei “buddaci”, “a città babba”,“ porto franco” del profitto, della corruzione, con un popolo “senza storia e identità”, schierato sempre con il potere economico, che, a sua volta è connivente con quella parte del clero che conta, finalmente ha il suo Arcivescovo, nella persona di Monsignor Giovanni Accolla, che, nel giorno del suo insediamento, viene accolto con uno striscione in cui c’è scritto: “Con Accolla Messina decolla”. Bellissima idea, certamente non di un buontempone, ma di chi in questo concetto espresso in rima, vuole racchiudere la speranza di chi vorrebbe vedere una città e una Chiesa diversa. Riuscirà veramente, con l’impegno di Mons. Accolla, la città e la diocesi a decollare? Riuscirà a riscattarsi? Pare proprio di sì. Se ciò avverrà si tratterà di una rivoluzione e Mons. Accolla sarà ricordato come un “rivoluzionario”. Ritengo che il nuovo arcivescovo abbia le idee chiare e per questo Papa Francesco, dopo quanto è avvenuto nella diocesi, l’ha mandato a Messina. Leggiamo, infatti, quanto, fra l’altro, egli ha detto, in una conferenza stampa nel Seminario, nelle ore antecedenti, il suo insediamento: “Spero sempre che come segno di distacco i siciliani abbiano la voglia di riscattarsi. Le risorse umane sono splendide, tante le intelligenze spiccate, ma siamo sempre un popolo di sottomessi e invece dobbiamo reagire […] Il vescovo non può fare da solo, ma si deve camminare e agire insieme. La nostra gente ha un importante patrimonio culturale e umano e ha bisogno di riscattarsi. Il santo padre mi ha detto due cose: di avere coraggio, una grande esortazione; e poi di incontrare la gente per farla incontrare con il Signore [..]. Tutti parlano di disabili e c’è gente che su queste cose ci specula in vista anche di eventuali campagne elettorali per la presidenza della Regione. Questo non mi piace affatto: queste persone pensino seriamente alle persone con disabilità". Meraviglioso programma non solo pastorale. Auguriamo che i messinesi aiutino il loro vescovo a realizzarlo.