di ANDREA FILLORAMO
In attesa di leggere il nuovo libro di Fittipaldi, in cui ancora una volta si denunzia la corruzione e la “Lussuria” degli uomini di Chiesa, colla novità che nelle sue pagine potremo leggere nomi e cognomi di quanti fra preti, vescovi e cardinali infrangono il sesto comandamento, viene spontaneo gridare, con tutto il fiato che abbiamo in gola “Basta!…Lo sappiamo…..La Chiesa è santa e peccatrice, perché formata da uomini, perché incapace fino a qualche tempo fa di dare una formazione umana, sessuale, sentimentale ai candidati al sacerdozio”. Non è con lo scandalismo che si affronta quella che è stata chiamata la “lussuria” clericale, né con il far pensare o credere che di “tutte le erbe si fa un fascio”. Occorre aiutare la Chiesa, che fino ad alcuni anni fa, non essendo attrezzata ad affrontare questi gravi problemi, “chiudeva gli occhi”, “non voleva vedere”, “non voleva sentire”, “copriva” con il silenzio, quello che tutti sapevano ma spesso perdonavano. In questi ultimi anni, a dire il vero, tanto essa ha fatto per restituire al clero quella che era la dignità perduta per colpa di alcuni. Lo sappiamo ci possono essere dei vescovi o dei cardinali, che vorrebbero dare “un colpo di spugna” a situazioni, in cui essi stessi forse sono invischiati ma ci sono anche dei vescovi deposti perché, anche se allertati per l’esplosione di scandali imminenti, hanno fatto “orecchio da mercante”. Queste considerazioni sono, a mio parere, necessarie a quanti, spinti dalla curiosità di vedere se fra le righe di “Lussuria” c’è qualche nome di vescovo o cardinale conosciuto, gridano allo scandalo.