di ANDREA FILLORAMO
Mons. Calogero La Piana, ex vescovo di Mazzara del Vallo e poi arcivescovo e archimandrita di Messina Lipari e Santa Lucia del Mela, diventato emerito nel settembre 2015, è in piena salute e si trova presso un pensionato salesiano a Roma. Vive da “stipendiato” con i soldi dell’otto per mille della fiscalità nazionale, si muove tranquillamente, quando vuole, lungo il territorio nazionale, partecipa all’ordinazione e all’insediamento dei vescovi, come quello di Trapani o di Palermo. Per lui, perciò,il ricordo dei suoi “immaginari” malanni che l’hanno costretto alle dimissioni ad appena 62 anni, è diventato un ricordo molto lontano. Ma, se, fino a qualche tempo fa, in occasione di un articolo apparso sull’Espresso e di un capitolo di un libro scritti da un noto giornalista in cui si riferiva dell’eredità lasciata a lui dal dott. B.e dell’amicizia, a dir poco particolare con lo stesso, egli aveva da raccomandarsi alla benevolenza di una certa parte dei preti, orfani di un padre per loro generoso e munifico, che gli hanno espresso una solidarietà acritica, fideistica e, quindi, senza riserve, giungendo, anche con l’assenso del nuovo arcivescovo ignaro o mal informato, persino a pensare che il particolare di una lettera lasciata dal dottore fosse una bufala, imbastita da alcuni loro confratelli;oggi è difficile per lui ricevere solidarietà, appoggio, difesa, per l’accusa di truffa ai danni della Regione, eventuale reato di quando era vescovo di Mazzara mossagli dalla Procura generale della Repubblica di Marsala. Non è nostro compito esprimere pareri su tali accuse che si trascinano da quattro anni né tanto meno entrare nello specifico. Sarà la magistratura che, se ha inviato a La Piana un avviso di garanzia vuol vederci chiaro su un fondato sospetto di truffa, operata dall’ex vescovo di Mazzara del Vallo e del suo successore. Questa, indubbiamente, è un’altra tegola sulla testa di un vescovo, tanto discusso, ma alcuni pensano che ce ne siano altre. Sarà vero? Non lo sappiamo, ma speriamo di no.