Perché questa giornata di riflessione e dibattito sul regime di tortura democratica del 41 bis?
Perché con questo regime lo Stato sta perdendo una bella occasione per sconfiggere la cultura mafiosa. Molti non saranno d’accordo con questa mia affermazione e mi scuso con tutte le vittime della mafia, ma credo che lo Stato, da anni, abbia vinto militarmente la lotta contro la mafia. E su questo è d’accordo anche il magistrato Roberto Piscitello, della Direzione Generale Detenuti e Trattamento del DAP, che in un incontro pubblico con i detenuti della redazione di Ristretti Orizzonti del carcere di Padova, ha affermato: “Militarmente sono vent’anni che abbiamo sconfitto la mafia. Ma non è questo il punto, va sconfitto culturalmente il fenomeno.”
Il punto è questo: perché non si sta facendo nulla per sconfiggere culturalmente la cultura deviante, criminale e mafiosa?
Anzi, penso che si stia facendo il contrario. Credo anche che questo disumano regime stia creando e formando i futuri mafiosi, insegnando ai figli che vanno ad incontrare i loro padri in carcere a odiare lo Stato.
Penso che quando ti accorgi che i tuoi governanti sono più vendicativi di te, e in nome della sicurezza violano le leggi, non provi nessun senso di colpa per i reati che hai commesso o che potresti commettere in futuro. Penso anche che molte volte le peggiori ingiustizie le facciano i “buoni” con la scusa di fare giustizia e che il regime “democratico” di tortura del 41 bis equivalga alla giustizia del Medioevo o a quella americana di Guantánamo.
Parliamone, discutiamone in questa Giornata di riflessione e dibattito su 25 ANNI DI 41 BIS.
Per l’Associazione Liberarsi
Carmelo Musumeci
Sala del Centro Sociale Valdese
1992- 2017: 25 ANNI DI 41 BIS 25 ANNI DI TORTURA
e-mail: associazioneliberarsi@gmail.com Sito http://www.liberarsi.org/rassegna-stampa-fine-9999/123-2017-25-anni-di-41-bis-25-anni-di-tortura
Ore 9,30 iscrizione al convegno;
Ore 9,45 presentazione della giornata: Giuliano Capecchi, associazione Liberarsi;
Letizia Tomassone, pastora chiesa valdese di Firenze;
Ore 10 intervento di Beniamino Deidda, Sandro Margara: il carcere speciale e l’ergastolo;
Ore 10,20 Venticinque anni di 41bis: interventi di: Riccardo De Vito, magistrato di sorveglianza di Nuoro e Presidente di Magistratura Democratica; Carlo Fiorio, ordinario di diritto processuale penale, università di Perugia; Carla Serra, avvocatessa; Giuseppe Mosconi, ordinario sociologia del diritto, università di Padova;
Ore 11,30 testimonianze di: Pasquale De Feo (una lettera), Jean Félix Kamba Nzolo, pastore valdese, Benedetto Labita, Maria Milazzo Labita, Carmelo Musumeci, Sebastiano Prino, Pepè Ritorto, Giovanni Farina (una lettera);
Ore 12,30 dibattito.
Ore 13,30 pausa momento conviviale.
Ore 14,30 ripresa lavori, interventi sulla tortura: Emilio Santoro, ordinario sociologia, università di Firenze; Maria Rita Prette, Edizioni Sensibili alle Foglie; Gustavo Leone, avvocato; Alessio Scandurra, Associazione Antigone;
Ore 15,30 Allora che fare? Interventi di: Ornella Favero, Presidente Conferenza nazionale volontariato giustizia; Alessia Petraglia, senatrice; Luca Maggiora, camera penale di Firenze; Elisabetta Zamparutti, rappresentante del governo italiano nel Comitato Prevenzione Tortura del Consiglio di Europa; Elton Kalica, ricercatore Università di Padova; Ristretti Orizzonti di Padova.
Ore 16,30 dibattito;
Ore 17,30 interventi di: Caterina Calia, avvocatessa; Nicola Valentino, Edizioni Sensibili alle Foglie; tortura, ergastolo, pena di morte.
Aderiscono alla giornata: Associazione l’Altro Diritto; Associazione Antigone; Coordinamento fiorentino contro l’ergastolo; Commissione carcere camera penale di Firenze; Edizioni Sensibili alle foglie; Conferenza nazionale volontariato giustizia.