di ANDREA FILLORAMO
Pensavo da tempo che il caso “La Piana“ si fosse definitivamente chiuso, lasciando l’amaro in bocca a tutti i suoi estimatori ma anche a quanti ritenevano assurdo, impensabile, paradossale quanto di lui ancora purtroppo si racconta.
A ciascuno di noi era rimasta fortemente impressa quell’immagine di un uomo distrutto, apparsa nella conferenza stampa, immediatamente dopo le sue elezioni, durante la quale accusava la stampa di essere diventata “una fabbrica del fango” e di aver costruito nei suoi confronti delle “bufale”, con l’iniziativa di pochi preti che, a suo parere, si volevano vendicare non si sa di che.
Nessuno, voleva più ricordare, quindi, quel volto sofferente rigato dal pianto e, conseguentemente, era desiderio di tutti porre la parola fine alla brutta vicenda.
Personalmente e in tanti articoli, nel passato, avevo invitato il vescovo e quanti gli stavano attornoalla trasparenza, ma tutto è stato inutile.
Inutile è stato anche il ritorno sull’argomento di un giornalista dell’Espresso, che ha rivelato ciò che nessuno aveva voluto svelare. Credo, quindi, che sia inutile, reiterare ancora la richiesta di trasparenza e di “verità”fatta da un prete messinese, in un post di Facebook che non si rassegna al muro costruito dal vescovo emerito e dei suoi amici e che teme che tutto venga ancora insabbiato. Tale postintegralmente riporto:“Alle diverse tegole che si sono abbattute sulla testa dell’ex vescovo di Messina, ancora non è chiaro l’ammanco di denaro confermato dai due amministratori: Raspanti e Papa. Si saprà la verità oppure sarà tutto insabbiato con un semplice trafiletto su qualche giornale di parte, così come è stato per l’eredità Bertolami? Chi ha un po’ di …. dovrebbe chiedersi: perché è stata restituita (ma cosa ha donato alla diocesi?) dopo due anni? Se l’emerito non voleva l’eredità perché non ha rinunciato subito (a me risulta, invece, che è stato proprio lui a richiederla), ma ha atteso che fosse "sollevato" dall’incarico? Resto sempre fermo in "La verità vi farà liberi". Per togliere ogni dissapore basterebbe dire la verità e così si porrebbe fine a questa continua diatriba che lascia l’amaro in bocca e sempre nell’incertezza. Anche perché le ultime "nuove" supportano le diverse opinioni in merito”. Caro amico, rasségnati. Purtroppo quanto tu chiedi non avverrà mai. Nella Chiesa vige ancora la cultura della segretezza, con cui si coprono anche le nefandezze degli uomini. E questo non lo dico io, ma Papa Francesco.