BAVAGLIO per LEGGE in FRANCIA

Argomento: l’aborto. In Francia, giorno 16 febbraio 2017, l’Assemblea Nazionale, coi socialisti in maggioranza – si spera – ancora per poco, ha votato una legge che vieta la “dissuasione” dall’aborto o “ostruzionismo” all’aborto; cioè mette il bavaglio – 2 anni di galera e 30 mila di multa – a chi volesse convincere una donna a non abortire spiegandole che ciò che cresce nel suo grembo è una vita e che quel bambino generato ha diritto di nascere perché possiede un cuore che batte, delle orecchie che avvertono i suoni, un corpo che si nutre, che sente il dolore e si contrae per difendersi quando lo “strumento” affilato che deve sezionarlo gli si avvicina e lo aggredisce…; insomma questa “legge” vieta di far sapere a una donna, incerta se abortire o no, ciò che è giusto che sappia: le femministe – quelle di “sesso, gioia, fantasia, voglio che la vita sia solo mia!” [la scritta, a svolazzi ormai sbiaditi, si legge ancora in via Mimose a Rozzano] – già negli anni 70, dicevano che questo era “terrorismo psicologico” e davano del “nazista” a chi dimostrava la verità tenendo conferenze e riunioni contro l’aborto. Io c’ero, allora correvo le piazze di Milano e ho conservato buona memoria per ricordare!
Ecco, ora in Francia l’azione preventiva di “dissuasione” dall’aborto è reato. Un colpo di coda dello strafallito Holland coadiuvato da una signora, ministra della “famiglia e dei diritti della donna”, la quale sostiene – leggo a pag. 5 di “Avvenire” del 17-2-2017 – che “l’aborto non interrompe una vita” Parole non nuove, ripetute anche da nostre autorevoli parlamentari che parlano di “gruppo di cellule”, di “grumo”…, ma sempre aberranti perché negano perfino l’evidenza scientifica e dimostrano quanto l’ideologia possa pervertire il giudizio di una persona.
Prima o poi anche in Italia? Per rispondere occorre premettere che tutto ciò che è stato pensato in Francia e attuato nel 1789 con la Rivoluzione, l’hanno copiato, poi, anche in Italia: filosofie, culture, mode, diritto, laicità, burocrazia, costumi, simboli massonici, linguaggio politico… Ancora oggi schiere di intellettuali nostrani stanno genuflessi e col turibolo in mano a guardare atutto ciò che proviene da oltralpe. Così – ad esempio – il disegno della cosiddetta “legge Scalfarotto”, anche se non tratta di aborto, assomiglia a quanto è stato approvato dai “cugini” francesi. Il “nostro” disegno, infatti, volendo colpire l’ “omofobia”, potrà imbavagliare la libertà di opinione di chi oserà dichiarare apertamente che quella omosessuale non è una famiglia: qualcuno tra i tanti giudici primi della classe, potrà interpretarla come affermazione omofoba e, quindi, passibile di Codice Penale etc. etc. Al momento, tuttavia, dopo la sonora sconfitta di Renzi nel referendum dello scorso 4 dicembre e la resa dei conti nel Partito Democratico tra ex comunisti ed ex cattolici, il famigerato “disegno” giace in letargo al Senato fino a quando, al momento opportuno, lo risveglierà l’ordine dei “gradi alti” della “Piramide” e i serventi di questa (politici, gazzettieri, magistrati, teatranti e sparaparole televisivi…) correranno ad attuarlo col solito clamore organizzato di cui sono maestri.
Considerazioni a margine:
1) conviene prendere atto che il Mondo Moderno ha stravolto completamente la distinzione fondamentale tra il “bene” e i “male”, essendo ormai tutto liquido e lasciato al libero sentimento e al capriccio di ognuno; così, ciò che fino a ieri era ritenuto riprovevole, ora è diventato conquista, civiltà e progresso e si pretende da alcuni che questo non solo venga stabilito dalle leggi civili ma sia anche protetto da quelle penali: siamo, insomma, sotto la “dittatura del relativismo”, quella che il cardinale Ratzinger aveva previsto nella celebre omelia della messa, la vigilia della sua elezione a Papa;
2) a chi, cattolico, protestante, ebreo, musulmano, “ateo devoto” o altro, rendendosi conto dell’attuale deriva nichilista, figlia della “filosofia del nulla”, vuole alzarsi in piedi per tentare di resistere, consiglio di riflettere su ciò che veramente gli accade intorno al fine di non perdere tempo ed essere il più possibile efficace; potrà così indovinare più in fretta chi sono e dove stanno i dissolutori della società con nomi, cognomi e indirizzi di filosofie, culture, partiti, giornali, film, spettacoli: in Italia sono molti i caudatari dei francesi;
3) se Holland e i suoi sodali neogiacobini hanno varato una tale “legge” che calpesta perfino la libertà di opinione di cui la Francia ha vantato, dal 1789, la primogenitura e di ciò non si vergognano, significa che per loro la ri-creazione dell’homo novus voluta dal “Padrone del mondo” in odio al disegno di Dio, è un dovere che viene prima dei problemi economici, della “invasione” islamica, dell’ordine pubblico, del terrorismo e della stessa liberté…, quasi un’ultima mossa o una bandiera da sventolare come segnale , in articulo mortis e nell’imminenza della sconfitta elettorale, davanti all’Europa e al mondo;
4) “Avvenire”, quotidiano dei Vescovi, l’indomani (17-2-2017) dell’approvazione francese, è stato l’unico in Italia a riportare la notizia con l’editoriale “Chi vede la vergogna?”; ma di questa – la vergogna – gli altri giornali non se ne sono neanche accorti, infatti ho scorso i tre più “importanti” ( “Corriere”, “Repubblica”, “La Stampa”) e, significativamente, sull’argomento non vi ho trovato neanche una paglia; non mi resta che esclamare: viva la libertà e la completezza della informazione!
5) l’attuale forsennata autodemolizione della società appare ancora più stolta perché cala su una Europa ormai neopagana, che svende le chiese e apre moschee, tragicamente deserta di figli e, quindi, senza futuro;
6) dal 1978 gli aborti legali in Italia hanno raggiunto la cifra di 6 (sei) milioni. E dire che la “194” era nata “per la tutela della maternità” e avrebbe dovuto consentire l’aborto in casi singoli e, diciamo, “necessari”! Tuttavia qualcuno non è ancora contento e vorrebbe limitare se non abolire l’obiezione di coscienza che è un diritto sacrosanto dei medici che – ormai in stragrande maggioranza – si rifiutano di praticare l’aborto; è ciò che sta accadendo (23-2-2017) all’Ospedale San Camillo di Roma dove i post-comunisti della Regione Lazio tentano di assumere medici solo abortisti discriminando in modo plateale gli obiettori: con questo lorsignori dimostrano, ancora una volta, che quando si tratta di far valere l’ideologia, non temono di calpestare perfino la libertà di coscienza, la democrazia e la legalità che hanno sempre detto di difendere. Sì, come in Francia!

Carmelo Bonvegna


ps. Mentre scrivo queste note, tutti i giornali riportano la notizia che in Italia un giudice ha riconosciuto come papà due persone omosessuali che all’estero avevano avuto figli da ovociti di una donna impiantati in un’altra presa in affitto: una sentenza definita “storica” perché sancisce l’inizio della “famiglia” omosessule e – per contro – la demolizione in atto di quella naturale che abbiamo conosciuto per millenni. Resto povero e annichilito di fronte al comportamento di un tribunale a cui lo Stato concede tale e tanto potere da capovolgere la legge stabilita dal Padreterno e dallo stesso Parlamento. Non trovando parole adeguate, faccio mie quelle lapidarie tratte dal quotidiano “La Verità” (1-3-2017): “prima o poi saremo in ginocchio davanti al primo giudice che passa, oppure al primo faraone che prenderà il potere!” CB