I piccoli e medi editori continuano a crescere, addirittura più del mercato generale. Chiudono infatti i primi dieci mesi dell’anno con un doppio segno +, sia per numero di copie di carta vendute che per fatturato nei canali trade (esclusa la grande distribuzione). E’ questa la maggiore evidenza dall’indagine Nielsen per l’Associazione Italiana Editori (AIE) presentata oggi a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editori, e in programma fino al 10 dicembre al Roma Convention Center La Nuvola.
I piccoli editori – intendendo quei marchi editoriali indipendenti con un venduto a prezzo di copertina sotto i 16milioni di euro – registrano per il libro di carta andamenti migliori di quelli del mercato generale, confermando perfomance positive sia per fatturato (valore) che per numero di copie (volume).
Il 2017 per il mercato del libro in Italia conferma l’uscita dalla crisi: +1,5% il fatturato, in recupero il dato, – 1%, delle copie vendute: i primi 10 mesi dell’anno evidenziano una crescita del fatturato del +1,5% e un calo delle copie di carta vendute del -1% secondo i dati di Nielsen per AIE, previsto in recupero sul Natale. Se si toglie però la grande distribuzione organizzata in cui i piccoli e medi editori sono poco presenti, i dati cambiano molto: +2,9% il valore complessivo del mercato del libro di carta e +0,5% il dato delle copie vendute. E’ proprio questo canale quello più in sofferenza per la vendita dei libri, tanto da influenzare (come dimostrano i dati) i risultati complessivi di tutto il mercato.
I generi preferiti dagli italiani in questo 2017? Bambini e ragazzi e fiction straniera e fiction italiana. Gli italiani prediligono il genere bambini e ragazzi e le storie straniere: circa la metà del venduto appartiene a questi due generi. 1 copia venduta su 4 nel 2017 appartiene al genere bambini e ragazzi (23,9%, in crescita), 1 copia venduta su 4 alla fiction straniera (23,7%, in leggera diminuzione). Cresce il peso della fiction italiana (16,1% delle copie vendute) e della non fiction specialistica (manualistica, è il 9,8% delle copie vendute). Diminuisce la non fiction pratica (guide, libri di cucina etc etc,è il 12,9% delle copie vendute) e la non fiction generale (saggistica, è il 13,7% delle copie vendute).
Il 2017 per i piccoli editori? Ancora in crescita, per il terzo anno consecutivo. Oggi pesano il 39% del mercato generale – Se consideriamo il mercato del libro di carta di questi primi dieci mesi senza la grande distribuzione organizzata (in cui i piccoli sono meno distribuiti) emergono risultati della piccola editoria nettamente superiori alla media e anche a quelli dei grandi editori. Registrano infatti un +3,3% a valore e un +0,6% a copie. I grandi editori hanno una velocità di crescita minore: +2,7% a valore e un +0,4% a copie.
Il dato sulla piccola e media editoria è da scomporre tra i risultati dei medi e dei piccoli editori: velocità diverse – La piccola e media editoria non è un settore omogeneo. Così anche i risultati risultano diversi se si considerano i top 50 del segmento (i cosiddetti medi editori, che registrano un + 5,2% a fatturato e un +3,2% a copie).
Dove crescono i piccoli editori nel 2017? In modo significativo nella fiction straniera, nel settore bambini e ragazzi e nella manualistica. Cresce per i piccoli la fiction straniera (+4,7% a copie e +9,2% a fatturato) e il settore bambini e ragazzi (+8,9% a copie e +12,8% a fatturato). Variazioni significative (in positivo) si registrano anche per la non fiction specialistica (manualistica: +3,9% a copie e +8,1% a fatturato).
Il contributo che danno al mercato generale è Importante in termini di fatturato per non fiction specialistica (manualistica), bambini e ragazzi e fiction straniera.
Quali sono i loro sottogeneri trainanti? Fiction e letteratura generale, ma anche i libri 0-5 anni, con fiabe e filastrocche, senza dimenticare la fascia 10-13 della fiction, i manuali di pedagogia e infine i manga: sono questi i segmenti che fanno crescere il mercato dei piccoli editori.
“Siamo molto felici di questi risultati– ha sottolineato il presidente di AIE, Ricardo Franco Levi –. Sottolineano ancora una volta l’importanza dell’editoria italiana come prima industria culturale del Paese. E dimostrano con Più libri più liberi che l’AIE è la casa di tutta l’editoria italiana e la Fiera l’incubatore giusto per la piccola e media editoria, sia come occasione di visibilità che di crescita. Ora serve la cornice giusta in cui muoversi: l’auspicio è di fare passi avanti per l’approvazione di quella legge organica sul libro e sulla lettura di cui l’Italia ha da anni profondo bisogno”.
“I piccoli e medi editori – ha commentato Diego Guida, presidente del Gruppo Piccoli editori AIE – risultano uno dei settori più innovativi dell’editoria italiana, con una grande volontà di esplorare nuovi generi, nuove letterature internazionali e nuovi autori. Vedo nella Fiera l’emergere di nuove realtà editoriali, che sono sicuro – grazie a quella cornice legislativa cui fa cenno il presidente Levi –, potranno più facilmente crescere e svilupparsi”.