“Placido Rizzotto. Dai Fasci siciliani dei lavoratori alla strage dei sindacalisti” di Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro non è solo un saggio dedicato a Rizzotto e ai sindacalisti uccisi dalla mafia, ma anche un riconoscimento a un popolo che ha lottato per una società emancipata dalla repressione mafiosa. Il libro verrà presentato in anteprima sabato 10 marzo, alle 20 al Centro multimediale (via Danimarca) di Corleone (Pa), all’interno del calendario di eventi per il 70° anniversario della morte di Rizzotto.
La prima presentazione palermitana si svolgerà venerdì 16 marzo, alle 17, al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino (piazza Antonio Pasqualino, 5). Insieme agli autori interverranno Michelangelo Ingrassia, autore della prefazione al libro, Placido Rizzotto, nipote del sindacalista ucciso, e Letizia Colajanni dell’ANPI Palermo. Durante la presentazione verranno proiettati due brani del gruppo musicale siciliano Vorianova.
In Sicilia la lotta per l’emancipazione dei lavoratori e la riforma dei rapporti di lavoro dei contadini è stata essenzialmente lotta contro la mafia. “Placido Rizzotto. Dai Fasci siciliani dei lavoratori alla strage dei sindacalisti”, attraverso la rigorosa ricostruzione storica dello sviluppo del movimento contadino dai Fasci siciliani dei lavoratori, ripercorre la storia delle lotte dal basso contro un sistema feudale-latifondista-mafioso che per secoli in Sicilia ha voluto assoggettare e vessare il popolo. La figura di Placido Rizzotto, narrata nel testo anche con le parole, accorate e di grande impatto emotivo, del padre, diventa simbolo dei sessanta dirigenti sindacali e delle centinaia di contadini “senza nome” trucidati in Sicilia dalla violenza della mafia per il loro impegno politico e sociale.
All’interno del testo, la storia di Rizzotto si intreccia con la vicenda di altre due figure fondamentali della lotta contro la mafia: quella di Pio La Torre e quella di Carlo Alberto Dalla Chiesa, martiri di una Sicilia resistente, il cui lavoro viene restituito nel dettaglio, anche attraverso documenti rari, come il “Rapporto Dalla Chiesa sull’assassinio Rizzotto”, custodito oggi alla Camera del Lavoro CGIL di Corleone.
“In queste pagine, accade al giovane Placido Rizzotto – puntualizza Michelangelo Ingrassia nella prefazione al testo – qualcosa che raramente gli era accaduto prima d’ora. Egli non entra in scena all’improvviso, da solo, appena tornato dalla guerra partigiana, sbucato da chissà dove […]. Rizzotto fu parte di un contesto, parte movimentata di un tutto, espressione di una realtà dinamica, simbolo vivente di una tradizione”.
Carmelo Botta è docente di Filosofia e Storia nei licei. Ha realizzato progetti didattico-educativi di tutela dei diritti umani e della lotta per la legalità.
Francesca Lo Nigro lavora come dirigente scolastica a Palermo. Ha pubblicato articoli e saggi d’inchiesta su riviste e periodici, nonché testi didattici di storia.