Uova di cioccolato, salame, agnello e dolci tipici: le vacanze di Pasqua sono anche un’occasione golosa per riunire tutta la famiglia e dare il benvenuto alla primavera. Purtroppo, però, capita di abbandonarsi a esagerazioni ed errori alimentari.
“La Pasqua per i bambini è sempre una festa – sottolinea la prof.ssa Susanna Esposito, ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, WAidid – e un’opportunità per trascorrere qualche giorno di vacanza in famiglia. Lasciamo al palato i suoi piaceri, ma con criterio e in sicurezza. In questo periodo raccomandiamo sempre ai genitori di fare molta attenzione all’alimentazione. Nei cibi, infatti, possono nascondersi agenti patogeni (batteri, virus, parassiti) o tossine di origine microbica che a contatto con l’organismo umano possono risultare dannosi per la salute, dei bambini soprattutto, provocando infezioni alimentari”.
Per garantire ai nostri bambini un’alimentazione sempre sana e varia, oltre a dolci e leccornie, proponiamo loro anche alimenti che forniscano un completo apporto di energia. Innanzi tutto vitamine e minerali, evitando così eccessi inutili di zuccheri e calorie. Le vacanze pasquali coincidono, poi, anche con un momento delicato, quello del cambio di stagione: le giornate iniziano ad allungarsi e con esse le ore che si possono trascorrere al sole. In questo periodo si può assistere ad elevate escursioni termiche tra il giorno e la sera con inevitabili raffreddori e malanni che colpiscono i bambini, soprattutto i più piccoli.
“L’inizio della primavera – prosegue Susanna Esposito – è sempre una stagione complessa per i bambini: cambiano a volte le abitudini, spesso a causa del cambio dell’ora, aumenta la voglia di giocare all’aria aperta, si preferisce mangiare fuori casa magari durante viaggi ed escursioni, le temperature salgono sottovalutando gli sbalzi di temperatura. E’ importante prevenire eventuali raffreddori o episodi febbrili nei bambini, avendo cura del loro abbigliamento ed evitando di scoprirli troppo al primo raggio di sole”.
Claudio Andò