Save the Children, salvare i bambini significa salvare i valori universali dell’infanzia

Tutelare i bambini significa garantire protezione, salvando l’amore incondizionato; significa garantire educazione, salvando la conoscenza e le parole; significa garantire opportunità, salvando l’immaginazione e la pazza gioia. È anche per questo che Save the Children combatte, come racconta nella sua nuova campagna – realizzata da Lateral.
La mission dell’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro emerge nella nuova campagna quasi come una preghiera laica: salvare a ogni costo l’infanzia, restituirla ai 700 milioni di bambini ai quali è negata, in una battaglia quotidiana che è ispirata e animata da quei valori universali che caratterizzano l’infanzia.
“Attraverso gli interventi di protezione, la creazione di opportunità educative, la realizzazione di spazi ad hoc, Save the Children si batte per veder riconosciuto il diritto dei bambini a amare e essere amati, a sentirsi al sicuro, a imparare, a giocare. Ecco perché salvare un bambino significa anche salvare l’amore, l’immaginazione, la gioia. È ciò che facciamo quotidianamente da quasi cento anni attraverso i nostri programmi” ha commentato Filippo Ungaro, Direttore della Comunicazione di Save the Children.
“Cerchiamo di restituire un’infanzia a quei 263 milioni di bambini che non vanno a scuola, ai 168 milioni coinvolti in qualche forma di lavoro minorile o ai 28 milioni in fuga da guerre e persecuzioni. Lottiamo per salvare i sei milioni di minori che muoiono ogni anno prima di aver compiuto 5 anni per malattie prevenibili e curabili. E ancora ci impegniamo perché quasi un milione e trecentomila minori che vivono in povertà in Italia abbia un’opportunità di futuro”.
Lo spot, on air sui principali canali televisivi e online, sarà utilizzato nei mesi di aprile e maggio per promuovere i lasciti testamentari e la donazione del 5×1000, gesti grazie ai quali si può contribuire in modo concreto a restituire l’infanzia ai tantissimi bambini ai quali oggi è negata.