Con Salsomaggiore ha un legame speciale. Francesco Barilli, fin dalla prima edizione del 2014, è sempre stato uno dei grandi ospiti di Mangiacinema. La Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso lo ha avuto come protagonista quattro anni fa con il documentario “Poltrone rosse”, poi nel 2016 con “La vita di Giovannino Guareschi” e nel 2017 con la docufiction “Giuseppe Verdi” e con il documentario “Cinecittà 50”.
Lo scorso novembre il regista parmigiano è tornato nella città termale, su invito del direttore artistico di Mangiacinema Gianluigi Negri, per la prima presentazione italiana del suo libro “Poltrone rosse e altri racconti” (Il Foglio Letterario).
“Non potevamo non pensare a lui – afferma Negri – per uno dei Premi Mangiacinema – Creatori di Sogni della quinta edizione del nostro Festival, che si terrà dal 26 settembre al 3 ottobre”. I Premi già annunciati nelle scorse settimane sono quelli a Pupi e Antonio Avati, allo scenografo Lorenzo Baraldi, alla costumista Gianna Gissi, oltre a quello “Made in Salso” al gelatiere Corrado Sanelli. Gli altri due Premi di questa edizione verranno annunciati i primi di settembre.
POLTRONE ROSSE ALLE TERME
Barilli sarà protagonista di una serata speciale alle Terme Berzieri, condotta da Franco Dassisti (la voce storica de “La rosa purpurea” su Radio 24) venerdì 28 settembre. Prima della consegna del Premio, racconterà al pubblico la sua avventurosa carriera di regista, attore (è stato anche interprete di “Prima della rivoluzione” di Bertolucci), sceneggiatore, pittore: un artista completo, che ha saputo spesso dire “no”, pagandone anche il prezzo, ma che ha sempre portato avanti le proprie idee con coraggio e convinzione, inseguendo, come pochi, il sogno di un vero cinema visionario.
Durante la serata verrà proiettato il suo primo lungometraggio del 1974: “Il profumo della signora in nero”, thriller/horror con Mimsy Farmer, nel quale si parla di magia nera e cannibalismo, apprezzatissimo per le atmosfere polanskiane, vero e proprio cult all’estero.
Barilli è stato allievo (nonché grande amico) dei registi salsesi Camillo e Luigi Bazzoni. A metà degli anni ‘60 muoveva i primi passi nel mondo del cinema, insieme a lui, anche un giovanissimo Vittorio Storaro. Entrambi furono coinvolti nella realizzazione del corto “L’urlo” di Camillo Bazzoni: Barilli come protagonista, Storaro (che da Camillo Bazzoni imparò tantissimo) come direttore della fotografia. Attualmente il regista parmigiano sta preparando il remake di quel cortometraggio, che avrà come interprete Luca Magri.