I leader dell’UE hanno raggiunto un accordo deludente sull’obiettivo climatico al 2030. Hanno concordato di aumentarlo dall’attuale 40% al 55% di riduzioni “nette” delle emissioni, il che significa che la riduzione effettiva delle emissioni è solo del 50,5 – 52,8%, a seconda dei pozzi di assorbimento del carbonio considerati. Questo è in contraddizione con le indicazioni della comunità scientifica, che ha dimostrato che sarebbe necessaria una riduzione effettiva delle emissioni del 65% entro il 2030 per evitare i maggiori rischi del riscaldamento globale.
Il WWF rileva che, proprio quando l’UE ha maggiormente bisogno di una forte azione sul clima, i leader hanno diluito la scienza con la politica. Invece di disegnare e plasmare una transizione socialmente giusta verso un futuro sostenibile, a zero emissioni di carbonio, i leader confondono le cifre aggiungendo concetti come “nette” per ridurre ulteriormente l’obiettivo già basso del 55%.
I ministri dell’Ambiente che si riuniranno la prossima settimana hanno la possibilità di salvare parte della reputazione dell’UE in materia di clima, garantendo che la legge sul clima dell’UE includa una revisione quinquennale dell’obiettivo climatico, allinei le altre politiche agli obiettivi e istituisca un organo consultivo indipendente di esperti per esaminare i piani climatici dell’UE.
L’Italia deve prevedere da subito ulteriori innalzamenti del target, la situazione climatica è troppo grave per non prepararsi da subito, ma lo consiglia anche l’interesse economico e industriale di un target sfidante, che faciliti gli investimenti. L’UE deve finalizzare il suo nuovo obiettivo e presentare all’ONU il suo Piano climatico aggiornato (“Contributo determinato a livello nazionale” o NDC) entro la fine di quest’anno, secondo l’Accordo sul Clima di Parigi del 2015.
A livello globale, l’azione per il clima sta prendendo sempre più piede, e molti Paesi hanno già presentato i loro NDC aggiornati. Con il vertice sul clima COP26 rinviato al 2021, l’ONU, Regno Unito, la Francia, il Cile e l’Italia ospiteranno insieme un evento globale sul clima il 12 dicembre 2020, il quinto anniversario dell’accordo di Parigi, nel quale i Paesi presenteranno i loro piani climatici. Avremmo sperato di più dall’Europa, in quella occasione.